Finanziere arrestato per concussione ai danni di imprenditore
Cercava di estorcere denaro garantendo che avrebbe nascosto denunce di irregolarità. In realtà le aveva scritte lui
Un sottufficiale della guardia di Finanza in servizio a Milano è stato arrestato dalla squadra mobile di Varese. L’uomo è accusato di concussione, per aver cercato di estorcere denaro a un imprenditore, in cambio della promessa a evitare controlli fiscali preso la sua ditta.
Gli agenti lo hanno colto in flagranza di reato, a Gallarate, dopo che aveva intascato una mazzetta da 2500 euro, preventivamente "segnata" dalla Polizia.
Il tentativo di ricatto è stato scoperto grazie alla denuncia dell’imprenditore, titolare di due ditte del settore chimico in un paese del Varesotto.
La vicenda ha inizio quattro giorni fa. L’imprenditore riceve una telefonata da un vecchio conoscente che gli chiede un incontro urgente, la sera stessa, in un ristorante della provincia di Milano. Alla cena, il sottufficiale, residente nello stesso paese, estrae una busta contenente una presunta lettera anonima indirizzata a un comando della Gdf di Milano, in cui si chiede di effettuare verifiche ispettive nelle aziende dell’imprenditore, accusato di non rispettare normative fiscali e sulla sicurezza.
Il finanziere offre il suo aiuto e garantisce di non parlare, ma aggiunge che anche un collega ha visto la lettera. Come garantirsi il silenzio? Non c’è problema, il finanziere che ha visto la busta ha un figlio tossicodipendente e ha bisogno di denaro: basterà dargli un piccolo aiuto e tutto si risolverà.
L’espediente sembra funzionare. La somma richiesta, 2.500 euro, diventa al telefono una vendita di 25 litri di olio, e il luogo dell’appuntamento viene fissato in un bar di Gallarate all’imbocco dell’autostrada, in largo Buffoni.
I due si incontrano, venerdì pomeriggio. Parlano per mezz’ora, poi escono e in auto avviene la consegna. Appena l’imprenditore lascia l’auto, entrano in gioco gli agenti, che arrestano il sottufficiale. Quest’ultimo, dopo un primo tentativo di giustificazione, avrebbe ammesso di aver architettato il raggiro perché a corto di soldi a causa di problemi familiari
Il sottufficiale, 40 anni, è stato arrestato e trasportato nel carcere militare di S.Maria Capua Vetere. La Gdf ha agevolato le indagini fornendo tutte le informazioni richieste dalla squadra mobile, che ha agito in coordinazione con le procure di Milano e Busto Arsizio.
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