«Il nostro territorio è sguarnito, io gli darò voce»

Il partito di Marco Follini ha presentato il suo candidato del Varesotto per le prossime europee, il sindaco di Ponte Tresa Donata Mina Stocchi

Doveva essere Marco Follini a lanciare l’avventura europea di Donata Mina Stocchi, unica candidata del nostro territorio per le liste dell’Udc.
Impossibilitato il segretario nazionale, è stato il senatore Graziano Maffioli a fare gli onori di casa, nella sala del Lord Byron Cafè in piazza Monte Grappa. Il popolo dell’Udc si è ritrovato, presenti anche l’assessore provinciale Christian Campiotti e ad altri amministratori locali del partito.
L’Udc si conta, e quella che doveva essere una festosa presentazione di un candidato nuovo rischia di trasformarsi in un appello accorato: «Siamo alla vigilia di una battaglia epocale», scandisce Maffioli. «A questo governo serve più politica e meno parole». Chi attende un discorso tipicamente elettorale contro gli avversari politici non rimane deluso: Maffioli si lancia contro la sinistra che «strumentalizza guerra e torture per fini propagandistici». Ma lo spettro vero sembra essere proprio la coalizione di centro destra. Invoca i ritmi, i toni della vecchia politica «quella fondata sul dialogo sereno con le parti sociali, e non sullo scontro continuo, ecco perché l’Udc è importante».
Ma il tono si fa ancora più accorato: «Nella maggioranza c’è chi vuole ridimensionarci, senza un risultato consistente alle elezioni. E c’è il rischio che Follini possa dimettersi se il partito non supererà il 4%. Sarà il segno che la nostra politica della moderazione non paga. Eppure noi crediamo in questa politica. Tanti problemi negli ultimi tempi sono stati affrontati con gli slogan; ma i problemi sono ancora tutti lì».
Far fronte al rischio di una diminuzione dei consensi, significa cercarsi candidati intelligentemente calati nel territorio.
«Donata Mina Stocchi è essere la persona giusta»: vuoi per l’energia che ci mette, vuoi per il suo pedigree: assessore ai servizi sociali di Ponte Tresa, assessore alla cultura e sindaco per ben due volte, di cui l’ultima nel 2001, eletta in maniera quasi plebiscitaria. Da di più di quindici anni la cittadina di frontiera sul Ceresio ha in lei una energica guida amministrativa
«Sono una persona comune che si mette nell’ottica dei cittadini e dei loro problemi quotidiani» è la presentazione di Mina.
Ma il suo curriculum ha successi ben più concreti: è stata lei ad istituire il battesimo civico, una iniziativa rivolta ai giovani che compiono 18 anni. «A ciascuno di loro regaliamo una copia della costituzione e una bandiera. La prima ci ha reso liberi, la seconda cittadini», spiega ricordando con orgoglio la medaglia d’argento assegnata alla sua municipalità dal presidente Ciampi.
«Voglio rappresentare a Strasburgo il nostro territorio un po’ sguarnito», accenna solo di sfuggita Mina, «voglio essere la voce di quelle persone che spesso non sono raggiunte dalla politica».
Nel suo carniere le sue iniziative a tutela dei frontalieri, sulla doppia tassazione, l’inserimento degli insegnanti di sostegno negli asili, il premio letterario Ponte Magico. Vice presidente del Consorzio Ceresio, presidente dell’associazione Comuni di frontiera, i suoi orizzonti hanno già proiezioni europee. «Studio quello che è possibile apprendere ed importare dai modelli sociali europei, per migliorare i nostri».
Sa mettere mano anche alle risorse di Bruxelles; la Comunità europea ha già finanziato quattro progetti: il prolungamento del ponte sul Tresa, i lavori in piazza San Giorgio, la nuova piscina, i pontili d’attracco e i percorsi vita intorno al paese.
Sindaco senza tessera di partito, ma con le idee chiare.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Maggio 2004
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