Matteotti, la rinascita della “gamba malata” della città

Presentato ai cittadini il progetto da 20 milioni di euro destinato a fari rinascere il quartiere con edifici e strutture pubbliche

Si è svolto giovedì 20 maggio, al centro sociale Matteotti, un incontro con i residenti del quartiere, coordinato da Salvatore Nocera dell’Associazione "Amici del quartiere Matteotti". Erano presenti il sindaco Gilli, l’Assessore all’edilizia Riva e il vice presidente dell’Aler architetto Vadelka, che hanno illustrato l’ innovativo  progetto edilizio e di ristrutturazione urbanistica che coinvolgerà l’intero quartiere. 

Il sindaco Gilli ha ricordato come nel passato questa zona era definita dai residenti: "la gamba malata della città", un detto che fino a cinque anni fa trovava molti consensi. Oggi la situazione è decisamente cambiata e in futuro si trasformerà radicalmente. Il quartiere è sorto alla fine degli anni 30  ed era, allora, un progetto molto avanzato interrotto però dal conflitto mondiale. Successivamente, le costruzioni selvagge hanno trasformato disordinatamente la zona pur mantenendo, fortunatamente, una struttura iniziale che oggi ha consentito di realizzare un progetto pilota per ridare un volto al quartiere con il "contratto di quartiere". 

Questo nuovo progetto prevede la costruzione di una palazzina di 70 alloggi ( l’illuminazione delle parti comune sarà fornita da pannelli solari) dove verranno temporaneamente ospitate le famiglie fatte allontanare dalle loro case. Alcune saranno completamente demolite e ricostruite, altre solo ristrutturate. Torneranno a lavori finiti e passeranno l’alloggio temporaneo ad altre famiglie. Alla fine di questi tournover saranno affittati regolarmente a canone agevolato dall’Aler. Oltre a questo si rifarà il centro sociale a due piani e si costruirà un altro edificio gemello, collegato da un porticato.

All’interno del centro sociale troveranno ospitalità le associazioni con una sala riunioni in comune, il vigile di quartiere, la Croce Rossa, un bar per il ritrovo giornaliero e un centro anziani oltre al "portierato sociale". E’ quest’ultima un’idea innovativa proposta dall’Aler che consentirà a tutte le famiglie sotto contratto agevolato Aler, di avere un punto di riferimento e di aiuto sociale da questa figura preposta allo scopo. 

Sarà anche istituito il carabiniere di zona. Il centro di aggregazione giovanile sarà spostato in un altro edificio, costruito in zona  e lontano dalle abitazioni in modo da non creare, come in precedenza, disagi agli abitanti. Altra idea sarà "L’incubatoio". Si tratta di spazi concessi a canone agevolato per piccole imprese,  artigiani, e nuovi professionisti che avranno modo di iniziare la loro attività senza balzelli onerosi. Una volta affrancati, lasceranno i locali ad altre realtà sorgenti. Una rete ciclopedonale collegherà tutto il Matteotti al nuovo costruendo parco e da lì direttamente in centro città. Una nuovissima pista per lo skate board e una nuova  grande palestra attrezzata completeranno l’offerta del" contratto di quartiere". Sarà inoltre ingrandita l’edicola esistente inserendo uno spazio bar per il ristoro giornaliero con la vendita di bibite e gelati. Il vecchio pozzo sarà ristrutturato e adibito a scopi  irrigativi per uso non domestico mentre sarà scavato un nuovo pozzo, ad una profondità di 300 metri la cui acqua potabile  sarà a disposizione del quartiere.

Il tutto prevede uno stanziamento di 20.5 milioni di euro, pari a oltre 40 miliardi delle vecchie lire. Tale stanziamento è stato possibile dal contributo regionale di 15 milioni di euro, da 4 milioni dell’Aler e di 1,5 del Comune di Saronno. Salvatore Nocera ha detto che con questo progetto nascerà un nuovo pezzo di città mentre il Sindaco Gilli  ha definito la zona, alla fine dei lavori, un nuovo quartiere, moderno e razionale rispondente a tutte le esigenze dei residenti e, soprattutto, sarà direttamente collegato al centro della città e non più diviso, come lo è stato in tutti questi anni. I lavori dovrebbero completarsi, se il progetto sarà rispettato in futuro, nel giro di 5 o 6 anni. Tutto il lavoro è frutto dell’amministrazione e dei tecnici comunali che hanno lavorato in sinergia con, la Regione Lombardia e l’Aler.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Maggio 2004
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