Rifiuti, le proposte di Rifondazione Comunista
No a nuovi inceneritori o discariche: «Ridurre la produzione, aumentare la raccolta differenziata e il riciclo»
Una strategia in tre punti per avviare una diversa risoluzione del problema rifiuti e incentivare una politica che ne riduca l’impatto: no a nuovi termoinceneritori, una battaglia che RC insieme a comitati ed associazioni combatte da anni; no, tanto meno, a nuove discariche. Rifondazione Comunista suggerisce altre vie e le presenterà all’amministrazione provinciale in fase di realizzazione del suo piano rifiuti e a tutti i soggetti che abbiano in materia voce in capitolo: primo obiettivo generale è quello di ridurre la produzione di rifiuti. «Dal 2000 – dettaglia il consigliere provinciale Vittorio Solanti – la Provincia di Varese è passata da una produzione di 330mila a 410mila tonnellate di rifiuti, con un aumento del 23%. Di contro c’è un obiettivo del programma ambientale della Unione Europea che al contrario prevede una riduzione dei rifiuti del 20% entro il 2010 e l’incremento del riciclaggio attraverso la raccolta differenziata».
E proprio l’implementazione della raccolta differenziata è il secondo obiettivo: «La media della differenziazione in provincia – spiega il consigliere regionale Martina – è del 36%. Un dato che racchiude comuni ben al di sotto di questo cifra, ma anche altri comuni che toccano il 72%. Dobbiamo pensare che si possa arrivare ad un traguardo di questo tipo su tutto il territorio».
Il terzo obiettivo è l’incremento del riciclaggio: trasformare i rifiuti in materia piuttosto che in energia. «Solo una volta perseguite queste tre strade – conclude Martina – e verificandone i risultati si potrà poi pensare all’eventualità di un termodistruttore».
«Il nostro piano – spiega poi Marco Caldiroli, candidato per Rifondazione alle europee e esponente di Medicina democratica – vuole far emergere una collaborazione virtuosa tra gli attori istituzionali e privati: collegando l’iniziativa della provincia ad altri soggetti interessati, comuni, cittadini, attività produttive. Nel dettaglio le proposte sono tante: definizione di un sistema unico di raccolta, il monitoraggio della qualità delle operazioni, un indice di efficienza, la regolamentazione di demolizioni selettive, appalti verdi, marchi ecologici e l’attivazione degli accordi di programma già previsti dalla legge con tutte le attività industriali e artigianali del territorio».
Non ultimo infine il coinvolgimento dell’università e del polo scientifico e tecnologico di Busto Arsizio per la promozione della ricerca e dell’innovazione tecnologica per ampliare la possibilità di riciclo e per la produzione di merci a basso impatto ambientale.
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