Settemila metri quadri in più nella zona industriale

Pronto anche il nuovo piano per l'assetto idrogeologico del territorio

Una zona industriale più grande e uno sviluppo del territorio che seguano le indicazioni date dal Piano di assetto idrogeologico. Il settore della programmazione urbanistica, guidato dal consigliere delegato Marino Battaglin, ha lavorato alacremente per realizzare i due importanti obiettivi, il primo attualmente in fase di adozione, il secondo in fase di attuazione.

Per quanto riguarda la zona industriale Villafranca (P.I.P. comparto di Via Monte Cengio) è già stata effettuata una variante al Piano regolatore generale (P.R.G.) e gli uffici stanno lavorando alla parte normativa. Si tratta di un ampliamento di sette mila metri quadri di capannoni che saranno destinati ad artigiani e aziende della zona. L’ampliamento si aggiunge ai trentaduemila metri quadri già esistenti. "Sono finora stati predisposti gli strumenti urbanistici per creare una zona industriale ideale per le esigenze della città – spiega il consigliere delegato -. Per l’assegnazione delle aree, alle aziende che ne faranno richiesta, sarà effettuato un bando a graduatoria, dando la priorità a quelle che si trovano in zone residenziali o con particolari problemi. Inoltre, abbiamo cercato di rendere autonoma la zona anche dal punto di vista viabilistico creando una strada che sbocca direttamente sulla statale Varesina, evitando così in futuro che i mezzi pesanti passino dal centro abitato". In un’area più a sud dell’ampliamento P.I.P. è stata predisposta la possibilità d’intervento con un piano di lottizzazione privato (P.L.) in cui si possa realizzare oltre a dei nuovi capannoni industriali anche diverse infrastrutture di servizio come, una sala mensa, un ristorante, una sala convegni.

Altro passo importante compiuto in questi giorni dal settore dell’urbanistica è il Piano per l’Assetto Idrogeologico (P.A.I.) della zona di Castiglione Olona. "Si tratta di uno studio che analizza le possibilità di piena dell’Olona tra 100, 200 anni e catastrofica – prosegue Battaglin -. Si sono andate a identificare le zone a rischio di allagamento basso, medio e alto, scoprendo che i livelli di esondazione, nei casi più gravi, possono anche arrivare a superare i due metri". La cartografia e a le norme predisposte, con questo studio, sono state già adottate e recepite nel P.R.G. al fine di regolare la riqualificazione e lo sviluppo del territorio interessato. "Il prossimo passo, infatti, sarà l’approvazione definitiva della variante adottata e dare così una normativa per rendere più sicura la zona. Tutto ciò si aggiunge alle opere per la messa in sicurezza del fiume Olona che si stanno già attuando a livello comunale e provinciale con lo spostamento dei parcheggi e della Via Pompeo Mazzucchelli, la formazione della rotatoria e del nuovo ponte, cosi come la progettazione della diga di Gurone con la creazione delle varie vasche di laminazione".

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Pubblicato il 13 Maggio 2004
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