Sport: a Varese costerà fino al 50% in più
Varese – La denuncia del consigliere Ds Mirabelli sugli aumenti tariffari per gli impianti sportivi comunali
Giocare a calcio o fare atletica e ciclismo a Varese costerà fino al 50% in più. Dal primo settembre entreranno infatti in vigore le nuove tariffe degli impianti sportivi comunali, come deciso dalla Giunta presieduta dal sindaco Fumagalli. Gli aumenti per i servizi a domanda individuale che comprendono anche gli asili nido, la ristorazione scolastica e i centri ricreativi estivi, toccano anche il mondo dello sport cittadino con percentuali che vanno dal 26% in più per i campi sportivi rionali al 50% per gli utenti di atletica dello stadio Franco Ossola e del campo scuola. L’opposizione Ds fa sapere che gli impianti interessati dalla delibera sono praticamente tutti quelli presenti sul territorio comunale: le palestre Falaschi, Frank, Marconi, Moranti nuova, Pellico, Salvemini, Vidoletti, XXV aprile inferiore e superiore, Canettta, Carducci, Dante inferiore e superiore, Foscolo, Garibaldi, Locatelli, Morandi interna ed esterna, Parini, Pascoli, Righi, Rimordi, Sacco, Cairoli, Fermi e Gallilei, oltre ai campi rionali di calcio gestiti dal comune o da terzi quali San Fermo, Bustecche, Vivirolo, Calcinate degli Orrigoni e Antistadio. Interessati dalla delibera anche il campo principale di calcio, il campo scuola e le piste di atletica e ciclistica dello stadio comunale. Il consigliere comunale diessino, Fabrizio Mirabelli, punta il dito sull’impatto che provocheranno questi aumenti sulle famiglie varesine e sugli «effetti nocivi su tutto il mondo sportivo della nostra città». Per Mirabelli gli adeguamenti tariffari servono solo “a fare cassa, senza miglioramento del servizio offerto e penalizzeranno soprattutto le piccole società che incontreranno difficoltà addirittura a sopravvivere” mentre gli impianti come il palasport e il palaghiaccio, utilizzati dai grandi gruppi sportivi, contano ancora su canoni di affitto irrisori. Da parte sua, l’assessore allo Sport, Marco Caccianiga, parla di adeguamenti delle tariffe piuttosto che di aumenti, sottolineando che la legge impone la copertura totale dei costi di esercizio mentre la giunta ha applicato tariffe sostenibili anche dalle piccole società sportive. L’assessore sottolinea inoltre che molte piccole società sportive chiedono adeguamenti degli impianti mentre sono incapaci di creare veri progetti di formazione sportiva. Un commento “a caldo” arriva anche dal presidente del Coni provinciale, Fausto Origlio, che non si stupisce «per una decisione che conferma la mancanza di cultura sportiva che da sempre caratterizza la nostra provincia. A conferma di tale posizione viene fatto notare che in nessun comune della nostra provincia esiste un assessorato esclusivamente dedicato allo sport ma si creano accorpamenti». Un esempio è quello offerto dal comune di Varese dove lo sport è affidato all’assessorato alle politiche educative: lo stesso che gestisce le manifestazioni musicali e gli spettacoli o la promozione delle identità culturali e delle tradizioni locali.
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