Varese una storia di trasporti

Nell’ambito della “Settimana della cultura”, l’Archivio di Stato ha organizzato un convegno dedicato ai moderni mezzi di trasporto

Nell’ ambito della “Settimana della cultura”, indetta dal Ministero per i beni e le attività culturali, l’Archivio di Stato di Varese ha organizzato un convegno dal titolo “Varese: una provincia importante nella storia dei trasporti”. L’incontro, organizzato in collaborazione con l’Università dell’Insubria e la Camera di commercio, ha permesso di riscoprire il ruolo di primo piano che ha rivestito il Varesotto nello sviluppo dei moderni mezzi di trasporto.
Dalle moto agli aerei, dalle prime automobili dell’azienda “Fratelli Macchi” agli elicotteri, la provincia di Varese è sempre stata all’avanguardia nel settore motoristico italiano ed internazionale. Non a caso la prima autostrada mai realizzata è proprio l’attuale A8 Milano – Laghi, a conferma della validità del sistema viabilistico che caratterizzava la nostra zona agli inizi del secolo. Valore che porta inevitabilmente ad un paragone poco felice con la situazione attuale: «Un punto nevralgico per il collegamento tra il nord ed il sud dell’Europa come Varese – afferma il presidente della Camera di commercio, Angelo Belloli – non può fare a meno di un competitivo sistema di infrastrutture. Se è vero che la storia è maestra di vita, spero che da questo convegno venga uno stimolo a muovere dei passi in questa direzione».
(sopra: Un aereo Aermacchi m346)

L’aspetto più affascinante del convegno è stato sicuramente quello dedicato all’industria del volo, sia aeronautica che elicotteristica. Robertino Ghiringhelli, docente dell’Università Cattolica di Milano, ha tracciato un’interessante e dettagliata storia della nascita e dello sviluppo dell’aeronautica varesina. Il salto di qualità ad inizio secolo, col passaggio da fenomeno da circo a realtà tecnologica, grazie ai due pionieri meridionali trapiantati a Varese, Caproni ed Agusta. L’importante utilizzo dell’aereo come mezzo militare durante la Grande guerra ed i primi tentativi di sfruttarlo in senso turistico, con il servizio di idrovolanti tra Stresa e Varese ideato nel 1931. «Il territorio varesino – spiega Ghiringhelli – ha la grande fortuna di essere un bacino naturale ottimale per il volo. Il gioco delle correnti ascensionali e la presenza di grandi aeroporti naturali, Travedona e Calcinate per esempio, ne fanno un luogo ottimale per lo sviluppo di questa scienza». A narrare le gesta dell’altro grande oggetto volante, l’elicottero, è stato Enrico Guerra, responsabile sinergie ed integrazione della Agusta Westland (il colosso mondiale italo-inglese che proprio in questi giorni è diventato tutto italiano). La storia dell’elicottero e la storia dell’Agusta, almeno per quanto riguarda l’Italia, sono praticamente la stessa cosa. L’azienda di Vergiate, grazie a precise scelte strategiche vincenti, nell’arco di mezzo secolo è diventata il leader mondiale dell’industria elicotteristica: « La nostra forza – afferma Guerra – è stata quella di puntare sempre sulla ricerca e lo sviluppo, anche nei momenti di crisi. Così siamo passati da acquisitori di licenze presso le industrie americane a fornitori di know how alle stesse ditte statunitensi da cui cinquant’anni fa dipendevamo».
Capacità imprenditoriali, infrastrutture adeguate, ricerca in tecnologia e sviluppo. Tutti elementi che hanno reso Varese e l’Italia grandi nel mondo. Elementi che sono venuti meno con il passare degli anni e che varrebbe la pena riscoprire per non rassegnarsi a questo declino strisciante che minaccia la nostra industria. 

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Pubblicato il 27 Maggio 2004
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