Aridaje co’ ‘sti celti!
Pregiudizio anticristiano? Ritorno alle catacombe? La bocciatura di Buttiglione da parte della Ue ha risvegliato un inspiegabile istinto da crociata culminata con gli acuti di civiltà del ministro Tremaglia e dell’europarlamentare Speroni sulla “lobby dei culattoni”. Inspiegabile soprattutto perché sulla graticola non c’è finito solo il filosofo di Gallipoli ma altri due commissari in pectore – una conservatrice danese e un socialista ungherese – fino a prova del contrario eterosessuali e non berlusconiani.
SOGNO E RISVEGLIO – Le mail spedite a Varesenews da lettori indignati per l’intitolazione della piazza a Edgardo Sogno (per chi se lo fosse perso, la targa lo definisce “statista”) dimostrano se non altro una cosa: c’è una Varese, neanche tanto piccola, che non ci sta a farsi prendere per i fondelli, a essere usata – riprendiamo una felice definizione di un annetto fa – per la Disneyland della Lega o dei suoi alleati. Però questo sentimento fatica a essere intercettato e rappresentato, innanzitutto dalle forze di centrosinistra: non fosse stato per Rifondazione e per l’intramontabile senso civico di Franco Giannantoni, l’opinione pubblica varesina, sulla questione Sogno, sarebbe apparsa un monolite. La Varese che sa ancora indignarsi non comunica, non parla, non è organizzata. E come dicevano i vecchi del Pci, in politica l’organizzazione è metà del lavoro.
L’UOMO NERO – La dolorosa vicenda familiari del direttore di Raidue Massimo Ferrario, la donna arrestata per aver preso a martellate il padre, gli insospettabili finiti in carcere per l’inchiesta sulla prostituzione minorile: ma che diavolo sta accadendo? Tanto abituati ad attribuire al mondo esterno, all’immigrato, a chi volete voi, il ruolo di babau, scopriamo che a volte gli istinti più feroci dormono dentro di noi. Questo sì sarebbe un tema con il quale occupare giornali e talk show. Ma la voglia di rimuovere e di parlar d’altro sembra sempre prevalere.
A PENSAR MALE SI FA PECCATO, PERO’…-
PROGENITORI ‘STA CIPPA! – Adesso qualcuno penserà che qui a bottega abbiamo un chiodo fisso. Ebbene sì, ce l’abbiamo: ogni volta in cui sentiamo parlare di Varese come terra celtica ci viene da alzare la manina e dire “Not in my name!”. Così è capitato giusto stamattina leggendo la Prealpa, laddove si parla di festa di Halloween e la si definisce festa dei Celti “che furono nostri progenitori”. Sull’argomento, esilarante fu un servizio passato un annetto fa su Rete 55 a proposito di Halloween: “Adesso vi facciamo vedere come i nostri vecchi celebravano questa ricorrenza celtica” annunciava entusiasta lo speaker. Poi comparivano un po’ attempati signori fermati a caso per strada i quali invariabilmente ricordavano: “Da bambini andavano alla messa per i defunti e celebravamo i caduti della Prima Guerra Mondiale”. Due riti celti, senza ombra di dubbio.
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