Cambio di vertici in comunità montana

Marco Magrini il nuovo presidente. Rinnovato anche il direttivo. L'opposizione: «Un accordo fra partiti»

Il nuovo presidente della comunità montana della Valcuvia si chiama Marco Magrini. Sindaco di Cassano Valcuvia, 44 anni e dipendente dell’Asl di Varese,  Magrini succede al presidente uscente Andrea Savini. Lo ha deciso a maggioranza l’assemblea dell’ente di piazza Marconi a Cuveglio che nell’ultima riunione – variata in parte dopo le elezioni amministrative di giugno – ha appoggiato il programma di Magrini con 37 voti favorevoli, 11 astenuti e 6 contrari.

A votare contro la nuova maggioranza il gruppo indipendenti (composto da sindaci vicini all’area del centrosinistra) e di altri 11 consiglieri.
Novità anche per quanto riguarda il direttivo, l’organo esecutivo che di fatto governa i diversi settori dell’ente.
Riconferma per Giuseppe Barra (servizi sociali e cultura) e Giuliano Besana, (politiche agricole e forestali). Anche Antonio Cellina, consigliere comunale di Cittiglio è stato riconfermato nel direttivo: si occuperà di opere pubbliche. Diverse le new entry: Lorenzo Moranzoni  (bilancio programmazione e comunicazione), Eligio Bonomi (gestione servizi sovracomunali e personale) e Gaetano Rosnati (ecologia, territorio e ambiente).

«Sono soddisfatto di aver ricevuto la fiducia da parte della maggioranza dell’ente – ha commentato il neoeletto presidente Marco Magrini – e mi dico da subito disposto alla totale apertura da parte della mia amministrazione a tutte le proposte per il bene della Valcuvia». Benché all’interno del nuovo direttivo siano presenti rappresentanti di Forza Italia e della Lega, Magrini non parla di un accordo politico, ma di programma, per la valle.
Tra i punti salienti del suo programma Magrini parla di impegno alla revisione dello statuto, «grazie al lavoro dell’apposita commissione», senza dimenticare che «la nuova presidenza e il direttivo rappresentano una continuazione effettiva dell’amministrazione precedente».

Sul piatto della comunità montana sono infatti numerose le questioni aperte: dal problema dei rifiuti e dell’impianto di compostaggio che «rappresenta una questione da risolvere per l’intera valle», al piano socio sanitario alla tutela del territorio.

Di «accordo politico» parla invece Gianpiero Ballardin, assessore uscente con delega all’ecologia e sindaco diessino di Brenta. «Non sin tratta di una scelta nel merito, ma di un accordo partitico – spiega Ballardin –  fatto a livello regionale tra le segreterie politiche dei partiti della Casa della Libertà»

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Ottobre 2004
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