Caso Giaramita: Botta e risposta in consiglio comunale

In apertura di seduta il Sindaco ha difeso l'operato dell'assessorato guidato da Franco Mazzucchelli e ha avuto parole durissime contro Audio Porfidio

Il caso Giaramita, pur avviato al lieto fine, si sta purtroppo avvitando in una feroce battaglia tra Servizi Sociali e Sindaco da una parte e Audio Porfidio dall’altra. Anche la riunione del Consiglio Comunale di ieri sera non smentisce questa impressione: lo scambio di colpi è stato breve ma intenso, come un match tra pugili dilettanti.
Il Sindaco aveva promesso di esporre una dettagliata relazione sul caso, che invece sarà resa nota giovedì, quando (a porte chiuse) si riunirà la Commissione servizi sociali. Poi è partito al contrattacco.
«In merito al caso Alagna/Giaramita, ho avuto l’impressione che se ne sia fatto un uso personalistico» ha detto Rosa. «Dall’esame della vicenda non risulta che l’assessorato sia responsabile di inadempienze. L’iter per l’assegnazione della casa popolare ha seguito il suo corso regolare, e sul suo esito non ha avuto alcun effetto la pressione esercitata dagli organi di stampa» ha affermato il Sindaco. Quest’ultima affermazione, in particolare, non solo ha mandato in ebollizione il già suscettibile Porfidio, ma non è andata giù a parecchi dei presenti (anche nella maggioranza), come provato dai commenti rilasciati al termine della seduta. Tanto più che l’assessore Mazzucchelli, a denti stretti, nei giorni scorsi aveva dovuto riconoscere che il can can mediatico intorno alla vicenda aveva velocizzato, e di parecchio, l’assegnazione della casa popolare alla signora Alagna e a suo figlio.
Il Sindaco, continuando nella sua arringa, ha elencato le cifre spese per i servizi sociali: 4,6 milioni di euro nel solo 2003, con 467 anzani, 721 minori con famiglie in difficoltà, 206 disabili e 65 malati mentali assistiti. Per il 2004 è previsto un +6% di spesa e lo sfondamento del tetto dei 1500 assistiti. Cifre notevoli, dunque.
Poi è partito l’affondo "ad personam" contro Porfidio. «Non interverrò oltre sull’argomento, la famiglia Alagna/Giaramita non potrà che beneficiare del silenzio che scenderà sulla vicenda. Il 24 settembre scorso questo Consiglio ha vissuto una delle sue pagine più nere con l’esibizione di un dramma umano, una squallida sceneggiata a fini di pubblicità con la quale si è violata la dignità della persona – oltre a quella dei consiglieri presenti. In molti, nei giorni successivi, mi hanno contattato per manifestarmi la loro indignazione per quanto accaduto in questa sala. Busto è una città generosa, che sono orgoglioso di rappresentare e che non merita questo».
La prima risposta di Porfidio non è stata diretta contro il Sindaco, bensì contro la Margherita che nei giorni scorsi gli aveva rivolto pesantissime
accuse. Con un breve comunicato letto in sala, Porfidio ha denunciato la "politica dello struzzo" dei suoi critici, e il fatto che la Margherita nel frattempo non abbia fatto nulla per risolvere il problema. «Se non li "esibivo" in Consiglio, dal 18 erano sotto i ponti. Ho tre-quattro casi del genere per le mani» ha ricordato oppotunamente il consigliere. Quando stava per iniziare a rispondere per le rime al Sindaco, il presidente del Consiglio comunale Speroni gli ha tolto la parola poichè i tre minuti concessi stavano per scadere, accusandolo di "monopolizzare" il consiglio.

Frattanto, buone notizie giungono dal Comitato di sostegno Pro Davide organizzato da La Voce della Città. Pare che la raccolta di fondi sul conto corrente aperto in aiuto di Davide e di sua madre (tuttora in attesa di riavere la pensione d’invalidità) stia procedendo bene.

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Pubblicato il 13 Ottobre 2004
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