Da archivio a museo, il fondo Sereni raddoppia

La biblioteca privata e lo scrittoio del poeta verranno depositati a villa Hussy

L’archivio sereni si arricchirà, entro Natale, di ben cinquemila volumi, facenti parte della biblioteca personale del poeta, e della scrivania e della macchina da scrivere dalla quale sono uscite le più belle poesie di Vittorio Sereni. Ad annunciare, l’altra sera durante l’ultimo consiglio comunale, l’accordo raggiunto con le figlie del poeta luinese è l’assessore alla cultura Pierfrancesco Buchi. L’archivio, inaugurato nel 2003 e contenente le seimila epistole che formano l’intero carteggio, farà un salto di qualità grazie alla decisione delle eredi di depositare i libri e lo scrittoio. Cinquecento di questi volumi sono prime copie autografate dagli autori e sono stati stimati del valore di venticinquemila euro. Un piccolo capitale economico, un grande capitale culturale. «Con l’arrivo dei cimeli del grande concittadino – spiega Buchi – possiamo cominciare a parlare di un vero e proprio museo dedicato a Sereni». Il trasporto del materiale di pregio avverrà già la prossima settimana e, subito dopo, la curatrice incaricata Barbara Colli, già responsabile dell’archivio epistolare e dei manoscritti di Piero Chiara, inizierà il lento e pazientoso lavoro di catalogazione. Secondo le previsioni dell’assessorato alla cultura entro la fine dell’anno potrebbe avvenire la ri-inaugurazione. Ancora un passo è stato fatto verso il parco letterario transfrontaliero, viene da dire, dato che Luino è stato nominato comune capofila della triade completata da Montagnola, cittadina adottiva di Herman Hesse, e Valsolda di Como, città di residenza di Antonio Fogazzaro. Luino, da sempre alla ricerca di una vocazione turistica, non potrà che beneficiare della bontà di questa operazione e a chi parla di attirare nuove forme di turismo, si parla di quello congressuale, potrebbero fischiare le orecchie. La letteratura può diventare evento e l’evento può diventare festival. Magari chiedersi il perché il premio Chiara non si svolga a Luino potrebbe aiutare ancora di più a dare l’idea di quanto più bello sarebbe discutere di letteratura e dintorni là dove Sereni rimirava il bel lago e componeva, oppure, dove Piero Chiara scrutava i caratteri così luinesi dei suoi personaggi

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Pubblicato il 01 Ottobre 2004
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