Dal video del computer alla vetrina. Il percorso di un gioiello

Il percorso di creazione e l'impatto delle nuove tecnologie nell'arte orafa

Un clic con il mouse e un anello si materializza sullo schermo del computer. Un altro clic e il gioiello inizia a ruotare sul suo asse verticale, mostrando tutte le sue facce. Un piccolo movimento del cursore e si varia la posizione del diamante. Quanto pesa se è in argento? Semplice, un altro clic su un’icona del programma e compare una cifra in grammi. Lo vuoi d’oro? Allora il peso cambia. Tutto virtuale, senza spreco di materiali e con notevole risparmio di tempo. Sono i miracoli dell’informatica che hanno reso leggero e affascinante il procedimento della progettazione dei gioielli. 
(sopra: Simone Zaccara mostra il processo di creazione al computer)

«Alla base di un gioiello c’è sempre un’idea – spiega il creative designer Riccardo Visentin – ma per costruirlo ci sono regole precise da seguire che valevano anche in passato, che nemmeno l’informatica ha cambiato, se non nei tempi e nei costi di realizzazione. A me le idee vengono di notte e le fonti d’ispirazione sono le più disparate, dai libri alla natura ed anche Internet». 
In un luminoso e tranquillo ufficio nel cuore di Gallarate, all’interno dell’Università del Melo, il team di Visentin lavora sulle idee e sulle forme. Si sentono parte di un progetto, dove "innovazione" è la parola d’ordine. «Noi lavoriamo anche per altre aziende – spiega Simone Zaccara, l’informatico del gruppo -. Se qualcuno ha un’idea in testa, per un singolo gioiello o per un’intera collezione, noi la realizziamo in tre dimensioni, pronta per essere esportata nei formati compatibili per la realizzazione dei vari prototipi. Il nostro è un software molto duttile, che puo’ essere utilizzato con successo anche in meccanica, in edilizia e in molte altre lavorazioni. Al cliente gli si dà un prodotto in tempi brevissimi e con risultati che rasentano la perfezione». 
Dal video alla cera, dalla cera alla resina, dalla resina alla gomma. Una volta realizzato il disegno al computer, il prototipo del gioiello si materializza in tutta la sua bellezza. Le fusioni in metallo prezioso, oro, platino o argento, l’incassatura e la rifinitura sono il tassello finale. Alcuni passaggi vengono affidati all’esterno, ma solo se è possibile controllarne lo standard di qualità. 

«Il computer – spiega Simonetta Guglielmo, creative designer con una grande esperienza anche nel settore commerciale – ti dà la possibilità di spingere la creatività ai limiti. Io sono sfrenata, perché mi piace esplorare tutte le possibilità di un’idea e l’informatica lo permette con costi contenuti. Noi abbiamo integrato questa tecnologia nel processo di fattibilità del prodotto, il resto lo fanno le nostre competenze che sono complementari e la formazione continua che è indispensabile».
(foto, da destra: Riccardo Visentin, Simonetta Guglielmo e Simone Zaccara)

Le nuove tecnologie aiutano anche la commercializzazione dei prodotti. Internet rappresenta una bella vetrina sul mondo, ma per i gioielli di Visentin funziona il "glocale", ovvero una comunicazione rivolta ad un’utenza globale che però tiene conto delle specificità locali del mercato e della filiera produttiva. «Noi non vendiamo i gioielli tramite la Rete – conclude Visentin – ma il nostro sito ci permette di far vedere con un’alta fedeltà le nostre creazioni. Spesso capita che per e-mail mi contattino persone che abitano a non più di cento chilometri da qui. Una volta contattati vengono a trovarci per ordinare modelli personalizzati che non esistono sul sito». 

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Pubblicato il 31 Ottobre 2004
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