Dalla Regione Lombardia 25 milioni per inserire disabili nel lavoro
Linee di indirizzo per l’individuazione a sostegno dell’inserimento lavorativo delle persone disabili e dei relativi servizi di sostegno e collocamento mirato
Sono stati quasi 3.500 i disabili assunti l’anno scorso in Lombardia con lo strumento della convenzione (circa 800 in più rispetto al 2002) previste dalla legge nazionale che regola questa materia e in base alla quale è stato istituito – con la legge regionale n°13 approvata nell’agosto del 2003 – il Fondo regionale per l’occupazione dei disabili, finalizzato a potenziare i servizi necessari ad accompagnare, inserire e mantenere nel mondo del lavoro questa fascia di persone particolarmente deboli.
Per ottimizzare l’utilizzo di questo ‘Fondo’ – che mette a disposizione per quest’anno risorse finanziarie per circa 25 milioni di euro – e garantire interventi in questo settore sempre più di qualità, la giunta lombarda ha approvato, su proposta dell’assessore alla formazione, istruzione e lavoro Alberto Guglielmo, le: ‘Linee di indirizzo per l’individuazione a sostegno dell’inserimento lavorativo delle persone disabili e dei relativi servizi di sostegno e collocamento mirato’. In base a queste linee di indirizzo saranno le Province a gestire, su delega della Regione, gran parte delle iniziative finanziabili con tale Fondo. L’ottanta per cento delle risorse disponibili verrà infatti utilizzato secondo quanto previsto dai Piani provinciali approvati da ciascuna Provincia; tali Piani, di durata biennale, provvederanno ad individuare le azioni che si intende sostenere, le tempistiche, le risorse destinate a ciascun intervento, i risultati attesi. Le Province destineranno una parte pari a circa il venticinque per cento al sostegno delle ‘cooperative sociali per il lavoro’ che operano nel campo della formazione, dell’integrazione e dell’nserimento lavorativo delle disabilità più gravi psichiche, fisiche e sensoriali. E’ il riconoscimento precisa l’assessore Guglielmo – del ruolo assai importante che questo tipo di cooperative ricopre nel settore. La cooperazione sociale infatti potrebbe divenire la forma organizzativa più adatta per progettare e realizzare soluzioni di lavoro per le persone disabili assicurando loro un percorso protetto verso il mercato del lavoro ‘ordinario’; Il rimanente venti per cento del ‘Fondo regionale’ sarà gestito dalla Regione che, d’intesa con le Province, lo destinerà al finanziamento di progetti sperimentali a valenza sovraprovinciale, presentati da cooperative sociali e datori di lavoro e finalizzati all’inserimento lavorativo o al mantenimento del posto di lavoro.
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