«Dopo 60 anni ho riportato a casa mio fratello»

Liliana Chendi ha ottenuto di poter seppellire nella tomba di famiglia le spoglie di Giancarlo, morto da soldato in Germania nel '44

«Era morto nel ’44 in Germania, durante la guerra ma per questioni di burocrazia non siamo mai riusciti a riportare il suo corpo a casa». Liliana Chendi ha 73 anni, vive a Rovellasca, ed è al colmo della felicità dopo essere riuscita a portare nel cimitero di Saronno il corpo di suo fratello, Giancarlo Chendi, morto dopo sei mesi di addestramento in Germania, a pochi giorni dal ritorno in Italia.

«Faceva parte dell’ultima leva partita quell’anno, aveva solo 19 anni – racconta la donna -. Per un po’ era riuscito ad evitare la partenza, a nascondersi, ma se avesse aspettato ancora un po’ ne sarebbe andata di mezzo la famiglia. Alla fine è partito all’inizio dell’anno per andare negli Alpini». 
Giancarlo è così stato mandato in Germania per l’addestramento, ma una difterite l’ha stroncato venti giorni prima del suo ritorno in Italia: infatti è morto il 12 luglio , mentre i suoi compagni sono ritornati il 30. L’uomo è rimasto sepolto a Monaco fino a pochi giorni fa.

«L’anno scorso ho poi letto sulla Gazzetta ufficiale le parole del presidente Ciampi che ridava speranza a coloro che volevano riportare in patria i resti mortali dei propri cari morti in guerra – prosegue la donna -. Ho deciso quindi di fare questa richiesta e il 25 settembre scorso ho atteso con ansia l’arrivo dei resti all’aeroporto di Linate». 
Per l’occasione è stata organizzata una vera e propria cerimonia: i resti sono stati scortati dalla Polizia locale fino al cimitero di Saronno dove, per la collocazione nella tomba di famiglia, ad attenderli vi erano dei rappresentanti del Comune, nonchè gli uomini della sezione locale degli Alpini. «È stata una cerimonia militare e civile molto commovente – conclude Liliana -, una cerimonia che onora la città di Saronno e i suoi funzionari. Mi dispiace solo che non abbiano assistito i miei genitori che per decenni si sono battuti perchè Giancarlo potesse tornare a casa».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Ottobre 2004
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