Giuseppe Limido interpreta la via Crucis
Al Monastero di Torba una rassegna dell'artista milanese
Appuntamento con l’arte dal 31 ottobre al 21 novembre al Monastero di Torba, uno dei primi beni entrati nelle disponibilità del FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano). Il complesso monumentale, situato ai piedi del parco archeologico di Castelseprio, i cui primi insediamenti sono riferibili ai Goti e ai Longobardi (torre e cinta difensiva del V-VI secolo), fu monastero benedettino (le monache vi rimasero fino al 1453) e successivamente adibito a cascina rurale. Rari e importanti affreschi dell’VIII secolo sono conservati nella torre. La piccola chiesa del monastero, attribuibile prevalentemente al secolo XI, ad aula unica, con la copertura a capriate lignee e le pareti intonacate, mantiene tuttora un carattere monastico e accoglierà per tre settimane un gruppo di opere in pietra eseguite da Giuseppe Limido tra 1966 e 1976.
Si tratta di una Via Crucis scolpita dall’artista, milanese di nascita e di formazione, ma varesino di adozione, nella pietra grigia di Saltrio, secondo una tipologia che rimanda alla scultura romanica e quindi ben si adatta all’architettura dell’edificio di Torba.
Giuseppe Limido, nato nel 1937 a Milano, fin da ragazzo si è dedicato allo studio della modellazione e della scultura. Visse a Castelseprio fino ai 14 anni quando, entrato come garzone nella bottega di Libero Galmozzi, cominciò a frequentare la scuola serale al Castello Sforzesco e l’Accademia di Belle Arti di Brera. La sua formazione si compì completamente nell’ambiente milanese, come del resto la maggior parte della sua vita. Innumerevoli sono le opere a cui ha collaborato nel campo della decorazione in Italia e all’estero e vari sono stati gli interventi di scultura di carattere sacro per chiese della provincia di Varese, portati a conclusione tra il 1964 e l’anno della morte avvenuta a Vedano Olona nel 2000.
La Via Crucis presentata in questa rassegna è senza dubbio da considerare come l’opera più significativa dell’artista. Le singole stazioni sono realizzate in basso e alto rilievo, secondo le necessità del momento. La figurazione è essenziale: pochi sono i personaggi ma sufficienti a costruire il racconto; l’atmosfera della scena è definita dagli atteggiamenti, mentre le espressioni dei volti descrivono bene le sensazioni di ciascuno.
La mostra, organizzata dal Comune di Castelseprio grazie alla disponibilità del Fai e con il patrocinio del Consiglio Regionale della Lombardia, della provincia di Varese e del Comune di Gornate Olona, sarà aperta domenica 31 ottobre alle ore 11.00 al Monastero di Torba, dopo l’inaugurazione (ore 10.15) della nuova rotonda in Via San Rocco a Castelseprio (VA), arricchita dall’opera “Gruppo di donne”, donata al Comune di Castelseprio dagli eredi dell’artista.
La rassegna è anche l’occasione per presentare al pubblico la monografia sull’opera di Giuseppe Limido, curata da Luigi Cavadini, che propone sia le opere di carattere sacro che quelle di carattere profano, realizzate a partire dalla metà degli anni Cinquanta.
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