I “risparmi” del Comune rischiano di pagarli le lavoratrici

I servizi ausiliari di nidi, materne ed elementari verranno gestiti da una cooperativa di Roma. Le lavoratrici rischiano un taglio alle retribuzioni di 200 euro

Sei cooperative hanno partecipato alla trattativa privata per la gestione dei servizi ausiliari degli asili nido, delle scuole materne ed elementari. In tutto 58 posti di lavoro fin qui garantiti dalla cooperativa 7 laghi di Varese che aveva assunto tutte le lavoratrici che fino al 2003 lavoravano per il comune.

Ha vinto la cooperativa La bussola di Roma. La sua offerta di 11,052 euro per ogni ora di lavoro è risultata la più bassa. Seconda ancora un’altra cooperativa romana con 11,98. La 7 laghi si è piazzata solo quarta con un’offerta di 12,60 euro. Ma la vera questione non è questa. La trattativa del Comune pur salvaguardando i posti di lavoro lascia aperta una questione non secondaria: la retribuzione delle lavoratrici. Infatti a differenza di quanto previsto nella gara d’appalto su cui pende un ricorso, ora il Comune non chiedeva il rispetto della parità di trattamento con quelle che erano le retribuzioni prima dell’esternalizzazione del servizio. Non è una questione da poco. La busta paga delle lavoratrici, già di modeste entità, si parla di 920 euro netti per un tempo pieno, potrebbe subire un taglio di oltre 270 euro lorde e circa 200 nette.

Luca Garavello, uno degli amministratori della cooperativa sociale La Bussola non si è sbilanciato affermando che lui rappresenta una cooperativa sociale vera che non fa profitti e che ha per sua natura la caratteristica di dividere tra i lavoratori i proventi dei lavori. Ma sul superminimo finora garantito dalla cooperativa 7 Laghi non ha preso una posizione precisa.  Va detto per chiarezza che questa cooperativa che ha vinto la trattativa privata non avrebbe un obbligo legale di applicare il superminimo, ma a questo punto l’eventuale risparmio dell’amministrazione di fatto verrebbe pagato dalle lavoratrici.

I lettori possono benissimo fare due conti rapidi sulla vicenda. Prendendo a confronto le due offerte il lavoro della cooperativa 7 laghi sarebbe costata al comune di Varese circa 92.000 euro contro gli 80600 della Bussola (le ore totali mensili sono circa 7.300). Un buon affare quindi per l’amministrazione Fumagalli che risparmierebbe così circa 11.400 euro. Peccato che questo rischia di essere solo alle spalle delle lavoratrici perché se la cooperativa La Bussola non intenderà pagare il superminimo che finora la 7 laghi aveva garantito, e come si diceva, è libera di farlo e non ne avrebbe alcuna responsabilità, il risparmio per il Comune sarebbe tutto a carico delle lavoratrici. La cooperativa La Bussola avrebbe infatti un risparmio pari a 13700 euro (equivalente alla differenza della paga oraria pari a euro 5,5 lorde come previsto dal contratto nazionale delle cooperative sociali, da quella di 7,38 euro garantite dalla 7 laghi con il famoso superminimo, il tutto moltiplicato per le famose 7.300 ore mensili).

Un’altra bella prova per l’amministrazione comunale. Se tutto va bene, lavandosene le mani, produrrà un clima conflittuale pesante che si riverserà sulla nuova cooperativa, ma soprattutto sugli utenti, cioè i bambini e la bambine dei servizi che si badi bene hanno avuto già pesanti incrementi delle rette. Allora quel “bel” risparmio si perderà tutto per strada con il bel vantaggio di aver scontentato tutti. La cooperativa 7 laghi intanto ha garantito che farà un secondo ricorso al Tar. 
Il tutto per non aver voluto garantire una parità di trattamento economico su paghe già da minimo di sussistenza.

Fa piacere che l’amministrazione abbia a cuore la logica del risparmio. Fa specie però che la si faccia pagare ai lavoratori e alle famiglie.

Ah, dimenticavamo. Questo per tre mesi al massimo poi si riparte con un’altra gara d’appalto.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Ottobre 2004
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