Il Comitato di Borsano preme per la Convenzione Busto-Accam
I borsanesi si dicono pronti alla protesta più dura se il 25 ottobre non sarà approvata la convenzione
La questione Accam si fa nuovamente calda. In vista dell’assemblea dei soci Accam prevista per lunedì 25 ottobre, il Comitato Ecologico Inceneritore e Ambiente di Borsano e il Coordinamento dei Comitati spontanei cittadini di Busto Arsizio hanno convocato la stampa di fronte all’inceneritore per esporre un concetto tanto chiaro nella forma quanto duro nella sostanza.
Se la convenzione tra Accam e Busto, la cui bozza è stata approvata lo scorso luglio all’unanimità dal Consiglio Comunale, non sarà approvata – e senza cambiamenti di rilievo – anche dall’assemblea dei soci Accam, il Comitato, con l’appoggio del Coordinamento cittadino, dichiarerà che Accam non ha alcun diritto di continuare ad esistere e funzionare sul territorio di Busto in una condizione di illegalità. In altre parole, senza convenzione Accam se ne deve andare.
«E’ già troppo tempo che Accam opera in condizioni quantomeno anomale, senza un regolare accordo con il Comune di Busto» sostengono gli attivisti del Comitato. Oltretutto si sta avvicinando anche la definizione del Piano Provinciale Rifiuti, e il Comitato preme perchè la Convenzione sia approvata prima che la Provincia, approfittando della mancata risoluzione della questione Accam a Busto, ignori per l’ennesima volta le esigenze di risanamento ambientale della zona Sud, già inquinata da discariche e inceneritori.
E’ interessante notare che dietro la protesta dei borsanesi potrebbe esservi anche, in ultima analisi, il Comune stesso di Busto Arsizio. Da tempo il Comitato borsanese è in ottimi rapporti con l’amministrazione sul tema Accam; la minaccia di una protesta radicale contro l’inceneritore in caso di mancata approvazione della convenzione – o di suo stravolgimento – costituisce indubbiamente un potente strumento di pressione per Busto nella lotta in corso tra i Comuni consorziati in Accam. A detta dei membri del Comitato, voci insistenti indicherebbero in Gallarate il comune alla testa del fronte degli insoddisfatti per la bozza di convenzione preparata in luglio.
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