Il comune esternalizza il compostaggio del verde

Passa in consiglio il progetto, contrari opposizione e parte della maggioranza

Il centro di compostaggio del verde del Cucco, finora di proprietà comunale, verrà ceduto in affitto a privati con gara d’appalto e passerà dall’attuale capienza di 400 tonnellate a 9000 (seimila tonnellate per il verde, duemila per il legno e 1000 per le demolizioni edili). Il piano proposto in consiglio comunale ieri sera dall’assessore all’ecologia Paolo Gobbato passa dopo una lunga e accesa discussione in consiglio comunale. Secondo il piano predisposto dall’assessore, coadiuvato dall’agronomo comunale Castelli, il sito di via Gorizia, nella piana del Margorabbia, va esternalizzato ad una ditta privata che dovrà, comunque, effettuare dei lavori di adeguamento del sito del valore stimato di 118 mila euro e potrà ospitare, mantenendo le attuali dimensioni, più di 9000 tonnellate dei materiali sopraelencati grazie alla legge Ronchi. Una cifra nettamente maggiore al fabbisogno della popolazione luinese. 

«Il costo di adeguamento è troppo oneroso per le casse del comune – spiega Castelli – e i miglioramenti del servizio che può dare un privato non possono far altro che migliorarne la fruizione dato che ad oggi non esiste nemmeno na pala meccanica per smuovere il compost derivato dalla macerazione del verde». Critica l’opposizione che parla attraverso la voce del consigliere Ivan Martinelli il quale aveva addirittura chiesto di ritirare il punto all’ordine del giorno rievocando gli spettri di Gemonio e di Ferrera dove è ancora in atto la protesta: «Non potevamo immaginare che per progetto di riqualificazione si intendesse una tale rivoluzione delle finalità del centro, – spiega il consigliere della Margherita – le nuove cifre di conferimento del materiale sono spaventosamente enormi rispetto al fabbisogno luinese e non crediamo che il problema si possa risolvere con una rapida approvazione di un piano di esternalizzazione così poco dettagliato». 

Anche tra i banchi della maggioranza c’è chi si oppone come Claudia Mandanici dell’Udc: «L’idea non è sbagliata ma non si può approvare un piano così superficiale nei dettagli». Il consigliere Andrea Pellicini, invece, chiede un rinvio per ascoltare, in commissione, lo stesso agronomo Castelli in modo da fugare ogni dubbio, accogliendo la proposta di Martinelli ma dopo una riunione dei capigruppo si decide di mettere ai voti. Il progetto passa con tanti ma. Il centro di compostaggio si farà nei modi e nei termini stabiliti dal piano.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Ottobre 2004
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