«Internet salverà le scuole di montagna»
Creata una rete tra gli istituti comprensivi di sette province montane
Salvare le scuole di montagna attraverso l’utilizzo di internet è possibile. Questa mattina all’istituto alberghiero De Filippi di Varese si sono riunite le delegazioni dei centri servizi amministrativi (gli ex-provveditorati agli studi) delle province di Varese, Bergamo, Lecco, Sondrio, Pavia, Como e Brescia per fare il punto della situazione sul progetto che si sta realizzando nelle diverse realtà provinciali grazie ad un finanziamento del Fondo sociale europeo.
Vent’otto scuole situate in montagna hanno creato un portale per lo scambio e la creazione di materiale didattico, per mettere in comune conoscenze e capacità da condividere per crescere l’un l’altro. Il tutto diretto dal CSA di Varese, come ente capofila, grazie ad un portale nel quale vengono convogliate tutte queste informazioni a disposizione di ogni istituto.
Un’opportunità grandiosa di mettere in collegamento istituti in grave difficoltà dal punto di vista tecnologico e demotivati dal calo delle nascite, ridando spinta alla loro funzione sociale e culturale tramite l’utilizzo della rete.
Tutti positivi i commenti da parte dei convenuti e positivi i numeri che hanno composto il bilancio del progetto. Grazie alla formazione di 14 insegnanti con la funzione di tutor di rete e quindi in grado di aggiornare con le ultime produzioni didattiche questa rete e 36 insegnanti per la produzione di materiale didattico, quello che poteva sembrare un progetto utopico è diventato realtà. Ogni scuola è stata dotata di quattro computer da utilizzare insieme agli alunni per la produzione di materiale multimediale. Alcuni lavori multimediali sono stati mostrati all’interno del convegno puntando sulla possibilità di sviluppo che la rete può portare nell’insegnamento e all’apprendimento. Con questo sistema sarà possibile, per gli studenti che non possono recarsi a scuola, collegandosi da casa, seguire le lezioni in video-conferenza.
Al convegno sono intervenuti Pasquale Diaferia, pubblicitario e consulente dell’università dell’Insubria alla facoltà di comunicazione, Marisa Malaguzza funzionaria regionale per l’istruzione, il professor Tagliagambe che ha esportato il metodo in Sardegna con grande successo e i componenti delle delegazioni degli istituti comprensivi coinvolti. Un ringraziamento è stato espresso anche alle comunità montane che sono state parte attiva nel progetto.
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