L’esame approfondito della congiunturale Univa

a cura del centro studi dell'Unione Industriali di Varese

I tre mesi estivi hanno fatto segnare una nuova inversione di tendenza nella dinamica produttiva.
Dopo che nel secondo trimestre si era verificato un primo significativo incremento congiunturale che aveva acceso la speranza di agganciare, seppure in ritardo, una ripresa, nel corso del terzo trimestre la dinamica della produzione ha registrato una battuta d’arresto.

L’evoluzione congiunturale più recente sta mostrando che l’attività economica interiorizza e traduce in immediata reazione negativa i vincoli della crescita che si stanno iniziando a manifestare nello scenario internazionale. Primo fra tutti quello del prezzo delle materie prime, ed in particolare quello del petrolio che, sfondando il tetto psicologico degli oltre 50$ al barile, genera forti aspettative di rallentamento. A ciò si aggiunge la diminuzione dei ritmi di crescita in corso negli Stati Uniti, nell’economia giapponese ed in quella cinese, che rimane tuttavia su tassi di incremento molto superiori a quelli delle economie avanzate.
A livello locale l’inversione di tendenza è stata maggiormente sensibile nel settore metalmeccanico, che lo scorso trimestre era stato tra i primi a recuperare. Il tessile-abbigliamento conferma il trend negativo ed un rallentamento si manifesta, anche se in maniera più contenuta, nei settori chimico-farmaceutico e gomma-plastica.
In un quadro congiunturale divenuto più preoccupante, si inserisce una manovra finanziaria che appare più orientata al mantenimento che allo sviluppo, con poche misure che possano dare fiato all’economia e aiutare a ridisegnare i profili competitivi.
Le aspettative produttive per il quarto trimestre si stabilizzano sui livelli di luglio, con una ricomposizione tra i settori: peggiorano nel settore meccanico e migliorano, in termini congiunturali, nel il settore tessile e chimico. Queste tendenze sono confermate da un portafoglio ordini che appare deteriorato rispetto alla rilevazione di tre mesi or sono, sia sotto il profilo degli ordini interni, sia sotto quello della domanda estera.
In termini occupazionali, nel terzo trimestre, è rimasta elevata la richiesta di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria. Le ore autorizzate nel periodo sono state 1.664.407. Si tratta di una leggera diminuzione rispetto al trimestre precedente, giustificata principalmente dalla presenza del mese di agosto. Il ricorso a questo istituto è stato invece, più elevato che nello stesso periodo del 2003, quando si erano raggiunte le 1.125.456 ore (+48%).
Questa situazione fotografa la persistente incertezza di fondo che spinge le imprese, in uno scenario non consolidato, a ricorrere maggiormente allo strumento di cassa integrazione.
I dati del commercio estero, relativi al primo semestre 2004, confermano una tenuta delle esportazioni della provincia di Varese, anche se si sono ridimensionati i ritmi di crescita rispetto a quelli registrati lo scorso anno: nei primi sei mesi l’export ha raggiunto i 3.406 milioni di euro, facendo segnare un aumento pari circa il 2,4% rispetto al primo semestre del 2003.
Per quanto riguarda le importazioni, i primi sei mesi hanno fatto registrare 2.537 milioni di euro, con un incremento del +1,3% rispetto ai primi sei mesi del 2003. Nel complesso il saldo si è mantenuto positivo per 869 milioni di euro ed è migliorato del 5,9% rispetto a quello registrato nello stesso periodo dello scorso anno.
Gli andamenti commerciali differiscono molto all’interno dei vari settori. In generale si è assistito ad un rallentamento della dinamica di crescita nel settore metalmeccanico: passato dal + 2,3% registrato nel primo trimestre a +0,9% nel complesso dei primi sei mesi. Va segnalato che in questo settore, che peraltro continua a registrare un saldo positivo, l’affievolimento della crescita delle esportazioni si è accompagnato ad un sensibile incremento del ricorso alle importazioni, passate dal -6,3% del primo trimestre al +6,8% nel complesso dei primi 6 mesi.
Nel settore tessile-abbigliamento, viceversa, si è verificata una frenata della dinamica delle importazioni passate dal +4% dei primi tre mesi al -0,3% del semestre; all’interno di questo risultato si differenziano gli andamenti di alcuni comparti, quali ad esempio l’abbigliamento, per il quale il ricorso all’importazione è aumentato di circa il 14% nel primo semestre del 2004 rispetto al primo semestre del 2003. Dal lato delle esportazioni del tessile-abbigliamento, invece, si è registrato un miglioramento "relativo" passando dal -8,1% dei primi tre mesi al -4,4% dei primi sei mesi dell’anno.
Nel settore chimico le esportazioni sono aumentate del 13,5% nel primo semestre e sono diminuite le delle importazioni, che nel primo semestre si sono attestate a -5,4%.
Infine, nel settore della gomma e della plastica è aumentato il ricorso all’import, peraltro sempre contenuto in valori, passato da -22,7% a +0,1% nel primo semestre e contemporaneamente è migliorato il profilo delle esportazioni, passate da +0,1% del primo trimestre a +7,3% complessivo.

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Pubblicato il 20 Ottobre 2004
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