Nuova Fiera, «un affare da 500 milioni di euro»

Le opportunità di sviluppo del nuovo complesso fieristico in un incontro promosso dalla Compagnia delle Opere. Presenti Luigi Roth (Fondazione fiera) e Claudio Artusi, amministratore delegato di Sviluppo Sistema Fiera Milano

"Nuova Fiera: quale opportunità di sviluppo per il capitale umano?" A rispondere alla domanda gli operatori della nuova fiera, che hanno partecipato all’incontro promosso dalla Compagnia delle Opere dell’Alto Milanese, a Rho, proprio dove tra pochi mesi apriranno i battenti della nuova fiera di Milano. Parterre d’eccezione tra i relatori. Erano presenti Luigi Roth, presidente della Fondazione Fiera Milano, Claudio Artusi, amministratore delegato di Sviluppo Sistema Fiera Milano e Claudio Intiglietta, presidente di Ge.Fi; il dibattito, moderato dal presidente della Cdo Altomilanese Paolo Fumagalli, si è aperto con l’intervento del sindaco di Rho Paola Pessina:  «Rho ha tenacemente voluto la nuova Fiera» ha detto orgogliosa la Pessina.
«Dieci anni fa se ne parlava in prospettiva, ma ora, dopo soli due anni di lavori, siamo vicini al compimento dell’opera (che sarà inaugurata il 2 aprile 2005, ndr). Questa Fiera è cruciale e avrà effetti su un vasto territorio, a Malpensa l’attendono con ansia».

Nel suo intervento, Roth non ha lesinato cifre per dare l’idea del giro d’affari immane che la Fiera di Milano muove da decenni. «E’ riduttivo parlare della Fiera come di un centro di servizi, è molto di più» ha detto Roth. «Vi si presentano le ultime novità, vi si scambiano esperienze di lavoro. Una ricerca del Cermes della Bocconi valuta in un miliardo di euro il business delle fiere in Italia: e di questo miliardo il 50% riguarda la Fiera di Milano. L’indotto, poi, moltiplica queste cifre per quattro o cinque volte». Al mutare dei tempi, anche la Fondazione Fiera Milano ha deciso di rispondere con una visuale nuova. «Venerdì scorso abbiamo ampliato l’oggetto sociale della nostra Fondazione, includendovi lo sviluppo per le imprese in senso lato».  Numeri e considerazioni, infine, sulla nuova struttura fieristica di Rho. «Andando a Rho vogliamo sanare la spaccatura tra la città e l’ex periferia-dormitario, andando nella direzione della "città infinita". L’avvio è stato duro, c’era un’area enorme da bonificare, le ex raffinerie Agip. Nel complesso, tra lavori, bonifica, acquisto aree, abbiamo investito qualcosa come 750 milioni di euro, 1500 miliardi delle vecchie lire. La Fiera comunque non abbandonerà Milano: in città, degli attuali 444.000 mq occupati ne resteranno 185.000 (il Portello, ndr), mentre 255.000 saranno riqualificati e venduti. Il progetto della Nuova Fiera opera su concetti di sostenibilità ed ecocompatibilità. Stiamo riempiendo il vuoto lasciato dalla raffineria dismessa e riempiremo anche il vuoto che lasceremo nella vecchia Fiera a Milano».

Dopo un breve filmato di presentazione della struttura è stato Claudio Artusi a snocciolare le statistiche che sorreggono gli studi di settore. «Oggi ci si chiede: come saltare sul treno in corsa dei cambiamenti? Domanda complessa, cui solo un’organizzazione integrata come il sistema di Fiera Milano può tentare di dare risposte. La Fiera attira qualcosa come 14.000 visitatori ogni giorno, per tacere delle presenze di espositori e allestitori». Dai numeri esposti da Artusi, è emerso che il business del momento per l’Altomilanese sarà quello alberghiero, dato il numero enorme di visitatori attesi.

In conclusione Antonio Intiglietta ha presentato le attività della Ge.Fi., che negli ultimi dieci anni si è imposta come la terza società organizzatrice di fiere in Italia. «Abbiamo "inventato" cinque fiere tutte nostre, basti pensare all’Artigiano in Fiera, all’Expo dei Sapori e a quello dell’Educazione e del Lavoro. Le nostre due ultime fiere, infine, Progetto Città, dedicata alle pubbliche amministrazioni, e ed Expo Italia Real Estate, la fiera del mercato immobiliare italiano, inaugureranno la Nuova Fiera il prossimo 2 aprile».

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Pubblicato il 20 Ottobre 2004
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