Odori al compostaggio: «Soluzione entro dicembre o la chiusura»

Consiglio comunale infuocato a Cassano Valcuvia: i cittadini sul piede di guerra chiedono la soluzione del problema

Torna al centro delle polemiche l’impianto di compostaggio di Ferrera. Un salone comunale gremito ha fatto da cornice al consiglio comunale aperto convocato dall’amministrazione di Cassano Valcuvia, paese confinante proprio con Ferrera. Tema dell’incontro: gli odori nauseabondi del centro di compostaggio.
Le parole del sindaco Marco Magrini sono state chiare e decise e hanno chiest alla società proprietaria dell’impianto di applicare alla lettera il protocollo d’intesa scaturito dal tavolo tecnico tra Arpa, Asl, Provincia e sindaci firmato il 30 settembre. Il protocollo, dopo i controlli effettuati dalle agenzie preposte, prevede una diminuzione della quantità di materiale trattato – una mescola tra materiale verde e rifiuto umido – che si abbassi dall’attuale 20 per cento di verde e 80 per cento di umido al 50 e 50 oltre al passaggio da 35 a 40 giorni di giacenza, per quanto riguarda il prodotto all’interno del capannone dove i biofiltri aspirano l’odore. Una serie di limitazioni che, nel giudizio tecnico dell’Arpa, dovrebbero eliminare il problema principale, quello dell’odore acre, che si espande da Mesenzana a Rancio Valcuvia in un’area grande come tutta la Valcuvia.
«Il protocollo è stato consegnato alla società – afferma il sindaco con parole chiare che risuonano nel silenzio della sala attenta e nervosa – la quale dovrà decidere entro il quindici di ottobre se applicare il protocollo che è vincolante se vuole rimanere a Ferrera».
Se, dopo aver applicato il protocollo, l’odore dovesse permanere, allora partirebbe una diffida da parte delle amministrazioni e il fuoco di sbarramento per la chiusura. Tempo massimo per l’eliminazione del problema odore: dicembre 2004, non oltre. Tutti i sindaci, compreso quello di Ferrera, hanno sottoscritto il documento. I cittadini presenti sembrano non gradire ma il primo cittadino risponde: «Il ruolo istituzionale del quale siamo stati investiti comporta l’accettazione delle regole e delle procedure e noi le stiamo seguendo per non trovarci poi nel torto in un secondo momento». A dar man forte al primo cittadino cassanese è il sindaco di Cunardo Angelo Morisi che esprime il suo appoggio pubblicamente anche se con ancora meno fiducia di Magrini nell’effettivo funzionamento del protocollo: «Il problema dei rifiuti ci riguarda tutti e l’imminente chiusura della discarica di Gorla con la chiusura di Gemonio ci sta ponendo davanti interrogativi preoccupanti su come smaltire i rifiuti in futuro nella nostra provincia».

Luciano Allevi, responsabile dell’impianto, si dicepronto ad applicare il protocollo. «Il problema – ha spiegato Allevi – consiste nella difficoltà di mischiare il verde, e i ritagli del giardinaggio, pochi, con la grande quantità di frazione umida che siamo chiamati a trattare».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Ottobre 2004
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