Ottanta posti a rischio tra i lavoratori della stazione
La chiusura della Cargo e la liberalizzazione del settore merci permetterà ad una società privata di subentrare
C’è preoccupazione e confusione tra i lavoratori del settore merci della stazione ferroviaria di Luino. Dal 13 dicembre, infatti, la società di servizio merci della Rete Ferroviaria Italiana, la Cargo Italia, chiuderà i battenti per far posto ad una società privata denominata Strade Ferrate Mediterranee. Il destino di una ottantina di lavoratori dello scalo luinese appare alquanto incerto mentre per circa una decina dell’impresa di pulizie che ha in appalto alcuni lavori all’interno della stazione, hanno già in mano la lettera di licenziamento.
Macchinisti, impiegati, addetti ai controlli verranno sostituiti dal nuovo personale, come confermano dalla nuova società che subentrerà, mentre per i lavoratori Cargo si prevedono prepensionamenti o trasferimenti in altre sedi, a quanto pare, non molto vicine dato che si parla di Livorno, Cremona, Mantova. a dare per primo la notizia è stato ieri il senatore Piero Pellicini in occasione della conferenza sulla crisi industriale luinese lasciando spiazzati un po’ tutti. La Cargo, dunque, cesserà la sua attività luinese e la nuova società è pronta ad assumere tutti i compiti svolti dalla precedente, compresi quelli doganali.
Tutto ciò è stato possibile grazie alla liberalizzazione del trasporto ferroviario sulle direttrici europee e lo scenario che si apre appare vasto e dai mille risvolti possibili. Dalla Mediterranea fanno sapere che la società che ha sede ad Alessandria non è l’unica del settore che potrebbe occuparsi dello scalo luinese, infatti ora è lo stesso operatore privato a decidere a chi affidare i suoi trasporti e non esiste più alcuna limitazione all’ingresso di privati. Intanto Luino assiste ancora ad uno smantellamento e alla perdita di un pezzetto di economia. I lavoratori Cargo, infatti, dovranno o accettare il trasferimento in altra sede oppure cessare il proprio rapporto senza molte vie d’uscita se la situazione verrà confermata dalla stessa Cargo la quale sembra essersi trincerata dietro un muro di silenzio. Nessuno della dirigenza, infatti, ha ancora comunicato al personale di Luino quale sarà il suo destino ad un mese e mezzo dalla chiusura dello scalo.
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