Sciopero per il contratto alla Standa
Presidio dei dipendenti: «Vogliamo difendere i nostri diritti»
Chi oggi intende fare la spesa alla Standa di Castellanza, prima dovrà fare “obbligatoriamente” tappa all’ingresso del parcheggio. A fermarlo saranno i lavoratori del supermercato in sciopero per otto ore per protestare contro le scelte dell’azienda riguardo il nuovo contratto.
La prassi è la stessa per tutte le macchine che si avvicinano: i lavoratori pregano di fermarsi un attimo, consegnano un volantino e chiedono di essere solidali e non fare acquisti. Qualcuno fa marcia indietro, qualcuno suona incessantemente il clacson infastidito dalla coda davanti al parcheggio.
«Questo presidio»ci spiega Maurizia Botti, “storica”delegata sindacale Filcams Cgil «si colloca all’interno di uno sciopero di 12 ore indetto a livello nazionale. Personalmente scioperiamo perché l’applicazione del contratto Billa in sostituzione del rinnovo del Contratto Integrativo Standa che ormai da trent’anni regola il nostro lavoro non è accettabile. Per noi ci sono solo perdite: ore in più di lavoro, taglio della mensa, delle pause, del premio aziendale e dei salari di circa 100€. Anche la malattia, prima integrata al 100%, ora rimarrà tale solo per i primi tre giorni per poi passare al 75%».
Non sembrano molto soddisfatti delle nuove condizioni nemmeno Rosolino, Francesco, Carlo e Marco. Loro sono lavoratori al “terzo livello”, ovvero specializzati nei settori pescheria, macelleria e gastronomia. «Oltre alle perdite comuni a tutti, noi dovremmo rinunciare anche all’indennità di specialisti. Inoltre non siamo d’accordo sulla proposta della settimana di 44 ore. Il nostro contratto ne prevede 38 settimanali, mentre loro ci propongono di lavorare in alcuni periodi dell’anno 44 ore e di recuperare inseguito le ore. Già ci immaginiamo come saremo ridotti nel periodo natalizio.
Se il clima non cambia, noi siamo pronti ad andare avanti per difendere i nostri diritti».
«Il fatto più grave»ci dice Lucia Anile della Filcams Cgil di Varese «è l’unilateralità con cui l’azienda si è mossa. Noi vogliamo cercare un confronto, perché non si può continuare a convivere con questo totale non rispetto delle regole.
Questo sciopero che interessa circa 130 lavoratori di Castellanza e Saronno è sicuramente riuscito e l’adesione dei lavoratori è stata alta. Speriamo di far arrivare un segnale chiaro all’azienda».
In ogni caso verso le 10, un’ora dopo l’inizio del presidio, i posti liberi nel parcheggiano abbondano e la direzione espone un cartello all’entrata: ”Il supermercato oggi è regolarmente aperto”.
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