Capitan Macchi mette benzina nel motore del Varese
Domani (Masnago, 13,50 - diretta RaiSport Sat) i biancorossi affrontano l'Alessandria. «Pisano il mio erede»
Varese sotto i riflettori: sul Franco Ossola si accendono domani (sabato 29, ore 13,50) le telecamere di RaiSport Satellite per l’anticipo dell’ottava giornata del campionato di Serie D. In campo, di fronte ai biancorossi di mister Devis Mangia che festeggia un anno alla guida del Varese, ci sarà l’Alessandria. I grigi sono una delle squadre con maggiore blasone e tradizione del torneo (con la sua maglia esord’ in serie A a 16 anni Gianni Rivera) e sono seriamente intenzionati a risalire la china dopo alcune stagioni buie. Proprio come il Varese.
I biancorossi secondi in classifica vogliono proseguire nella striscia vincente sul proprio campo (tre vittorie in campionato finora) e non sono preoccupati per il mezzo passo falso in Coppa Italia. Parole di capitan Claudio Macchi (a destra nella foto, insieme a Sanel Sehic), il veterano del Varese che abbiamo raggiunto sul suo "secondo" posto di lavoro: il distributore Esso di Malnate gestito con la sorella.
«La partita di coppa è servita a far riprendere il ritmo-partita ai miei compagni che hanno finora giocato meno. Mangia ha schierato molti giovani, che comunque hanno disputato una buona prova. In campionato però è un’altra storia: stiamo andando bene, la rosa è praticamente al completo (Cunati rientrerà tra poche settimane e potrebbe giocare con la Berretti ndr). Con l’Alessandria non sarà un match facile: hanno avuto qualche problema a inizio anno, è stato sostituito l’allenatore e si sono rimessi a correre. Non vanno sottovalutati».
L’Alessandria rimane quindi una delle favorite?
«Fino ad ora la squadra che mi ha impressionato di più è la Cossatese. Li abbiamo battuti a Masnago, ma ora hanno risolto gli intoppi delle prime giornate. L’Alessandria ha il potenziale per vincere il campionato. E poi davanti a tutti c’é l’Orbassano, squadra che non conosco ma che per adesso è la sorpresa del girone».
Il Varese nell’ultimo anno non ha mai accusato periodi di crisi. Il fatto di avere molti giovani in formazione può essere un handicap nel caso dovessero mancare i risultati?
«I momenti duri sono da mettere in conto in qualsiasi società, ad ogni livello. Dovremo farci trovare pronti e in quel caso toccherà a noi "anziani" trainare il gruppo. Il rischio di avere i giovani è quello di andar giù con il morale quando finiscono i momenti positivi, ma per ora non pensiamoci. Scendiamo in campo provando a vincere ogni volta, senza porci troppi obiettivi o scadenze, e vediamo come va».
A proposito di esperienza, l’arrivo di Alessandro Corallo – che veterano non è ma che ha al suo attivo una carriera di tutto rispetto – può dare una mano a lei, Cozzi e Verderame.
«Corallo si è già calato nella realtà del nostro spogliatoio. È un ragazzo in grado di trainare i più giovani, di fare gruppo. La sua conoscenza dell’ambiente calcistico ci verrà molto utile, sia fuori sia dentro il terreno di gioco».
Chi, secondo lei, all’interno della rosa del Varese di quest’anno è il calciatore destinato a seguire le sue orme?
«Apprezzo molto le qualità e l’atteggiamento di Pisano. È ancora molto giovane ma in lui rivedo il Claudio Macchi di un po’ di anni fa. Tanta corsa e un cuore che sopperisce alle doti tecniche (quelle di Macchi, comunque, fanno la differenza ndr) che forse non sono eccelse. E soprattutto grande serietà nei confronti di tecnico, compagni e società».
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