“Il centro commerciale fa paura, ma sapremo resistere”
Gianfranco Ferrario, direttore di Ascom Gallarate, analizza gli scenari che si presenteranno con l'edificazione dell'area del Boschirolo
L’arrivo di un grande gruppo commerciale non può non spaventare i negozianti del posto. A Cassano Magnago e nei comuni limitrofi da mesi si paventa lo sbarco di questo o quel grande centro, polifunzionale o commerciale che dir si voglia, si sono fatti i nomi di Ikea e del Gruppo Castorama. Il Comune, per bocca del sindaco Aldo Morniroli, da parte sua ha ribadito in più circostanze che nulla è stato deciso, che un progetto per l’area del Boschirolo c’è, ma è in via di definizione, che comunque non saranno contemplati arrivi di esercizi di vendita alimentare.
Il direttore di Ascom Gallarate, Gianfranco Ferrario (foto), ha sott’occhio il quadro preciso ed un’idea altrettanto chiara di quello che potrebbe essere l’impatto di un grande centro commerciale a Cassano Magnago: «Vorrei intanto precisare – spiega Ferrario – che non ci sono certezze per il momento. Il Comune ci ha fatto vedere un progetto, ma nulla di definitivo: si parla di un albergo di dimensioni medie, di una struttura di 30 mila metri quadrati che potrà essere occupata da una o più proprietà, non troppe comunque, perché la superficie è grande , ma non enorme. Aspettiamo comunque dati certi prima di prendere posizioni definitive, vogliamo valutare il progetto alla luce delle normative regionali, Piano triennale per il commercio in primis. Avere una scansione dei tempi e la conoscenza delle norme per noi è importante. Non siamo i soli ad essere preoccupati, anche l’assessore provinciale Specchiarelli ha manifestato timori». I tempi non sono stati forniti con certezza, ma a quanto si dice un piano definitivo potrà esserci per il prossimo anno, con la possibilità di un’attuazione immediata: «Il Comune e le istituzioni dovrebbero studiare una serie di ammortizzatori per permettere a chi sarà messo in crisi di resistere», dice Ferrario.
I tempi, le modalità e il tipo di centro che si vorrà costruire sono altre questioni prioritarie: «Dobbiamo valutare l’impatto netto sul nostro territorio – continua Ferrario -, calcolare con precisione gli eventuali danno economico-commerciali e la ricaduta che una grande struttura potrebbe avere per il commercio al dettaglio della zona. Il progetto per legge deve valutare anche queste problematiche, lo aspettiamo per esprimerci, ma nel frattempo faremo le nostre valutazioni». Un’area commerciale di circa 36 mila metri quadrati avrà un impatto enorme anche sul fronte viabilistico e ambientale, con una ricaduta da valutare per la quale sono attenti i comitati e le associazioni locali: «Anche noi siamo attenti alle problematiche ambientali – prosegue il direttore dell’Ascom gallaratese -, la zona del Boschirolo è un enorme polmone verde, con criticità evidenti come i bacini di laminazione. Il progetto del centro polifunzionale dovrà necessariamente tenere conto anche di questo. La cosa importante da osservare sarà che i centri urbani non vengano isolati».
L’ultimo aspetto che Ascom chiede di valutare sono gli sviluppi futuri: «Dovremmo tenere conto delle conseguenze che un forte gruppo potrà avere anche nel lungo periodo – spiega ancora Ferrario -. Se infatti oltre i primi 5 anni il centro commerciale si radicasse sul territorio con forza, potrebbe attirare altre richieste e altri interventi, con ulteriori ricadute per i piccoli commercianti del nostro territorio. Comunque sia, una grande catena commerciale, di qualunque tipo essa sarà, darà un colpo di mannaia potente e difficile da sopportare per un alto numero di negozianti. Sarà senza dubbio un category killer, nel suo campo non avrà rivali. Alla lunga però sono certo che i commercianti del Sud della provincia sapranno resistere grazie alla qualità del servizio e del prodotto offerto».
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