Lega nord: battaglia all’ultimo voto
Marco Cerini e Fabio Binelli si contendono la segreteria cittadina
Entrambi sono stati capogruppo in Consiglio comunale. Entrambi sono giovani e hanno una forte passione per la politica e per Varese. Per il resto Marco Cerini e Fabio Binelli sono profondamente diversi e diversi sono i mondi che appoggiano le loro candidature. Marco Cerini è consigliere comunale dalla prima amministrazione Fumagalli dove ricopriva il ruolo di presidente della commissione cultura. Lavora all’Università dell’Insubria ed è uno degli esponenti "moderati" della Lega.
Fabio Binelli ha iniziato la propria carriera politica già con la giunta Fassa per cui ha ricoperto, giovanissimo, il ruolo di assessore al bilancio. È stato capogruppo durante il primo mandato di Fumagalli e ne ha rappresentato una spina nel fianco continua. Malgrado le pesanti defezioni dal suo partito è comunque riuscito a far arrivare a fine mandato l’amministrazione. È già stato segretario cittadino subendo poi il commissariamento per una presa di posizione di aspra polemica per la ricandidatura di Fumagalli. Espose la bandiera a lutto e a mezz’asta dal balcone della sede della Lega in piazza garibaldino. Da allora si è occupato solo della Prealpina latte, cooperativa di cui è presidente.
Marco Cerini rappresenta la continuità del Carroccio. Ha gestito la fase più delicata e pericolosa per il suo partito. Come commissario della sezione cittadina ha dovuto lavorare per non trascinare tutto il movimento nelle vicende personali e politiche del sindaco.
Fabio Binelli è il "talebano" della Lega. Duro e puro non ha mai concesso niente all’ex sindaco. In aperta rottura non ha fatto più niente per la ega e oggi grazie a quella intransigenza appare in leggero vantaggio rispetto al moderato amico avversario Cerini.
Entrambi sanno che comunque i tempi sono cambiati, e che la Lega oggi non può far più la voce grossa, e che la politica di stare al governo della città e poi prendersela per le cose che non vengono fatte ha le gambe corte. Entrambi, con sfumature diverse, sanno anche che il loro potere di decisione è limitatissimo e che a decidere le sorti di Varese, come di tutto il resto che riguardi la Lega sta di casa a Gemonio.
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