Sul futuro dell’Olimpias è nebbia fitta

Consiglio comunale aperto di fronte alla fabbrica. Il Sindaco di Cardano Mario Aspesi latore di una lettera aperta dei dipendenti a Benetton; il 16 incontro al Ministero del lavoro, il 17 nuovi colloqui sindacati-proprietà

Consiglio comunale aperto, anzi all’aperto, quello di stamattina di fronte alla Olimpias di Cassano Magnago. Sotto una bigia coltre di nebbia consiglieri comunali, lavoratori licenziati, Sindaci e sindacalisti si sono raccolti per esporre le proprie opinioni e rendere noti gli ultimi sviluppi della vicenda.
Tra i politici venuti a portare la loro solidarietà erano presenti, oltre a quelli di Cassano Magnago, anche il Sindaco di Cardano al Campo Mario Aspesi, il Sindaco e il vicesindaco di Busto Arsizio, Luigi Rosa e Giovanni Battista Gallazzi, e il consigliere regionale Mario Agostinelli (nella foto). Quest’ultimo ha invitato i lavoratori a saper distinguere tra le forze politiche, poichè "non tutti sono uguali" e non vi è dubbio che alcune forze siano impegnate in modo più consistente sul fronte della difesa del lavoro. Il sindacalista della Cisl Pietro Apadula ha ricordato la presenza giovedì scorso di una delegazione della Olimpias a Treviso, presso il quartier generale della Benetton: la stampa locale ha ampiamento documentato la protesta, ma l’azienda non ha incontrato i rappresentanti. Renato Pagnan, consigliere comunale del Germoglio, ha messo i puntini sulle i ricordando che il consiglio comunale aperto è stato richiesto dalle minoranze già il 20 ottobre scorso, quindi si è lanciato in una dura filippica contro il gruppo Benetton e i suoi atteggiamenti. "In Veneto hanno messo nei guai i loro terzisti: prima gli hanno fatto comprare le macchine, poi gli hanno sottratto il lavoro. Che dire poi, quando le intimidazioni della proprietà arrivano mentre i giornali scioperano?" La richiesta dell’azienda di essere risarcita dai lavoratori per i "danni" derivanti dall’occupazione appare al sindaco Aldo Morniroli quasi un atto dovuto, di cui non si stupisce: "Beninteso mi impegnerò presso Regione e governo perchè Benetton ritiri anche questa richiesta, giunta decisamente nel momento meno indicato". "Sarà difficile per tutti, lo so", ha detto il sindaco ai 117 dell’Olimpias; "ci impegneremo per dare un posto sicuro a tutti, non possiamo garantire che sia nel tessile, data la crisi, e molti dovranno riqualificarsi". Contestato dai lavoratori il consigliere Giorgio Soldarini di Forza Italia ("che accadrà quando Cina e India mostreranno davvero il loro potenziale?"); e se per Mauro Zaffaroni (DS) "sembra di essere tornati non alle lotte sindacali di trent’anni fa, ma molto più indietro", il capogruppo dell’Ulivo Luca Radice (Margherita) ribadiva che "Benetton dovrà tornare sui suoi passi e pagare pegno, perchè rischia ciò che ha di più prezioso, la sua immagine, il suo marchio; e in consiglio ci impegneremo a bloccare oogni variante urbanistica su questo terreno, che deve restare ad uso industriale, contro ogni speculazione".

I tempi stringono, e si è ottenuto un incontro per il 16 novembre a Roma, presso il Ministero del Lavoro, grazie all’intermediazione del sottosegretario Roberto Rosso (FI). L’incontro vedrà le rappresentanze sindacali dei lavoratori e il sindaco Morniroli confrontarsi con il Ministero; e non vi è dubbio che si cercherà di ottenre una qualche forma di pressione sulla proprietà da parte dell’azienda. "Dovrebbe andare non solo Morniroli, ma una delegazione dei 27 Comuni in cui risiedono i lavoratori dell’Olimpias" secondo Pagnan. Frattanto è stata preparata la bozza di una lettera aperta alla proprietà. Quale latore della lettera e tramite con Benetton si è offerto Mario Aspesi, Sindaco di Cardano al Campo ma anche dirigente nell’ambito del settore autogrill del gruppo Benetton. Al termine del dibattito Aspesi è stato condotto a visitare lo stabilimento, per farsi un’idea delle dimensioni della struttura e della modernità ed efficienza dei macchinari installati. I lavoratori hanno presto fatto capannello intorno al primo cittadino cardanese, che, pur cercando di difendere l’azienda per cui lavora, ha ammesso di non capire come la proprietà, dopo aver tanto investito in questo stabilimento, abbia di colpo deciso di chiuderlo. Intanto, per giovedì 17 novembre è previsto un nuovo incontro sindacati-proprietà, si spera più fruttuoso dei precedenti. Quanto alle voci, infine, di possibile acquisizione della fabbrica da parte della Cerana di Busto Arsizio, sembra che al massimo una decina di dipendenti ex-Olimpias potrebbero essere assunti. per gli altri è già inziiata la difficile ricerca di un lavoro, in una società che se appena può lo esternalizza in Cina, in India o, ben che vada, in Romania.

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Pubblicato il 12 Novembre 2005
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