Elementare Medea: scuola di “ricicloni”
Grande entuasiasmo per i laboratori dell'istituto primario di Giubiano. Da quattro anni i bambini si entusiasmano a recuperare oggetti destinati alla discarica
Nel laboratorio manuale è un periodo di intenso lavorio.
Alla scuola elementare Medea di Varese, le attività opzionali sono diventate un momento per imparare a creare, trasformare, rinnovare e svecchiare oggetti destinati alla discarica. A dare il via alla sperimentazione è stata la maestra Conni e le colleghe che, grazie ad un intenso passaparola, hanno raccolto decine di oggetti fuori uso, ridando loro una vita nuova: vasi, pentole, bicchieri, piatti, barattoli, caffettiere. Per tutte le cose è stata trovata un’idea originale che le ha riportate sugli scaffali del mercatino interno dove sono state vendute per una nuova "avventura".
Da quattro anni, alla scuola Medea i bambini imparano l’arte del riciclo: «Ormai i bambini si sforzano di ritrovare una nuova dimensione per ogni oggetto che ha finito la sua funzione originaria – spiega la maestra Conni – le famiglie ci portano qualsiasi cosa. Persino un vecchio bruciatore che è stato trasformato in fioriera, 300 vasi rotti recuperati in discarica o una serie di scatoloni dei macchinari dell’ospedale».
Accanto alle maestre ci sono sempre alcune mamme che vengono ad imparare loro stesse o ad aumentare le conoscenze dei bambini.
Le attività spaziano a trecentossessanta gradi: chi fa rivivivere gli oggetti usati e chi fa l’agricoltore coltivando e ripulendo il grande giardino che circonda la scuola, chi fa teatro e chi fa il calendario dell’anno ( sempre diverso, su temi che i bambini approfondiscono, rappresentano con disegni, reinventano con giochi e indovinelli), chi impara punto croce e chi lavora la lana ai ferri, chi impara a giocare a scacchi e chi semplicemente impara a… giocare ( per i più piccoli).
Proprio in questi giorni, nella scuola è allestito il mercatino di Natale. Per la verità un po’ spoglio perchè ormai "saccheggiato": «Avevano decine di palle create dagli alunni più piccoli che sono andate a ruba. Ci sono poi sacchettini originali abbelliti con legnetti, pigne e bacche raccolte nel nostro giardino, ci sono i vasi che abbiamo rivitalizzato. Ci sono bicchieri riciclati come portacandele, e piccoli sottovasi portacandele.
Per conoscere nuove tecniche e avere qualche suggerimento, le maestre sono visitatrici affezionate dell’Hobby Show, il salone della creatività che si svolge due volte all’anno in Fiera ad Assago.
I proventi delle vendite vengono reinvestiti per acquistare i materiali occorrenti per fare gli altri lavori. Diversamente da altre scuole che investono i ricavi dei mercatini per acquistare materiale didattico, alla Medea l’associazione genitori sostiene direttamente i costi della fotocopiatrice, la voce più dolente per tutti gli istituti primari: «In questa scuola abbiamo bisogno di tanti materiali diversi per i nostri laboratori. Siamo noi che teniamo pulito e ordinato il giardino, seguendo le piante e le tante fioriere dislocate. Siamo noi che abbiamo dipinto il murales sulla facciata esterna e abbiamo colorato la cancellata di viola con le margherite. Siamo noi, inoltre, che faremo alcuni pannelli da collocare lungo la scalinata: ci stiamo già lavorando in collaborazione con i ragazzi del liceo artistico».
La società del consumismo non trova casa alla scuola Medea dove il motto è "riciclare", per maestre, alunni, mamme e papà.
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