Altro che svantaggiati, l’isolamento è una risorsa per il nostro turismo

Roberto Calebasso presenta in anticipo il progetto alberghiero di «Insubria viva»

L’obiettivo è dei più ambiziosi, ovvero rilanciare il lago Maggiore, Maccagno e la Val Veddasca tra gli itinerari turistici mondiali con un progetto che da solo vale quanto tutto il sistema turistico della sponda lombarda del Verbano. Un grande albergo da 80-90 stanze sul lago con piscina, un villaggio turistico con case isolate per famiglie nella frazione panoramica di Veddo, un centro benessere, un’altra struttura alberghiera in val Veddasca fanno parte del più grande progetto turistico messo in piedi negli ultimi vent’anni sul lago Maggiore. La capacità massima potrebbe raggiungere i 400 posti letto, tanti quanti ne offre l’intera sponda lombarda.

A credere a quello che è ormai qualcosa di più di un sogno è Roberto Calebasso di «Insubria Viva», una società con sede a Maccagno che è già entrata in possesso dei terreni necessari. L’ultimo acquisto in ordine di tempo è quello dell’area a lago che il Comune ha venduto con un vincolo edilizio finalizzato alla costruzione di un edificio alberghiero. «La società che dirigo sta costruendo una serie di alleanze dalle basi molto solide – ha rivelato in anteprima Roberto Calebasso – uno dei soci è uno straniero ma stiamo definendo anche altre partnership e per metà marzo saremo pronti a lanciare il nostro progetto attraverso la stampa». Una grande conferenza stampa, poi, dovrà ufficializzare la partenza del progetto.

Ma cosa spinge un imprenditore ad investire nel turismo in una zona che non brilla per presenze annuali? «Prima di tutto l’idea che portiamo avanti riguardo al turismo – spiega Calebasso – è quella di non piangersi addosso e di sfruttare il nostro isolamento per guadagnare dalla bellezza di questi luoghi». Tutti, infatti, si lamentano del fatto che il Luinese resta troppo lontano da Malpensa e dall’autostrada ma per Calebasso questo non rappresenta un reale problema e lancia una nuova visione del turismo sul lago con i Casinò di Lugano, Locarno e Campione a portata di mano, i ristoranti sul lago, l’aeroporto di Agno a portata di mano. «L’area va vista nella sua globalità e in quanto tale va sfruttata – spiega ancora l’imprenditore – ogni svantaggio può essere visto come un vantaggio».

Anche la distanza dall’aeroporto di Malpensa potrebbe fruttare:«Prova a immaginare come, seguendo la via d’acqua dal lago al Po, – conclude Calebasso – si potrebbe andare a Tornavento a prendere i turisti che scendono a Malpensa e portarli a Maccagno in barca». Così si che si lascerebbe il turista a bocca aperta. Dunque entro metà marzo i progetti saranno visibili al pubblico e per il futuro turistico della sponda lombarda sembrano aprirsi prospettive allettanti e di ampio respiro.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Febbraio 2006
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