Case di riposo troppo care, la Cisl si mobilita

I sindacalisti lamentano: «2 euro di aumento al giorno fino a toccare i 6/7 euro in diverse residenze»

La Fnp Cisl Lombardia sollecita dunque l’applicazione dell’atto di indirizzo (DCPM 14/2/01) che indica una suddivisione paritaria dei costi relativi alle rette nelle Rsa: il 50% dei costi totali assegnati alla quota sanitaria, quindi a carico delle Regioni, ed il rimanente 50% alla quota alberghiera. «Il confronto – conclude Chianese – dovrà inoltre chiarire l’entità e le voci identificabili come sanitarie, poiché allo stato attuale esistono enormi differenze all’interno delle Rsa lombarde».

I pensionati della Cisl della Lombardia si preparano a organizzare iniziative di mobilitazione contro gli aumenti ingiustificati delle rette delle case di riposo lombarde. «La situazione sta diventando non più sopportabile: si passa da 2 euro di aumento al giorno fino a toccare i 6/7 euro in diverse residenze, soprattutto nell’area metropolitana – spiega Arnaldo Chianese, segretario generale della Fnp Cisl Lombardia -. Se la Regione non deciderà di intervenire intraprenderemo tutte le iniziative sindacali necessarie».
«Avremmo voluto avere al fianco in questa battaglia anche l’Anci lombarda – aggiunge – invece abbiamo constatato un totale disinteresse al riguardo». Nel corso dell’incontro di ieri con l’assessorato alla Famiglia della Regione, il primo dopo mesi di silenzio da parte della Giunta, il segretario generale dei pensionati Cisl lombardi ha evidenziato come sia sempre più in espansione il fenomeno dei rincari delle rette, in tutte le province lombarde, sia pur con diverse entità. «L’assessorato ha dichiarato di condividere le nostre preoccupazioni, ma ha rinviato la possibilità di un’eventuale intervento economico alle decisioni che verranno prese nell’ambito della Conferenza delle Regioni che si svolgerà il 9/10 marzo – spiega Chianese – . Le risorse, se c’è la volontà, si possono trovare: il ministero della Salute ha incrementato il Fondo sanitario di circa 3 miliardi di euro, sia per ripianare i disavanzi regionali dal 2002 al 2004, ma anche per finanziare le attività».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Febbraio 2006
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