«Collaborare è nel dna dei nostri comuni»
Secondo appuntamento della conferenza sul territorio organizzata da Agenda 21 Laghi
Territorio in primo piano, come sempre, nelle conferenze operative di Agenda 21 Laghi. L’associazione, che comprende oggi 17 comuni della provincia di Varese e che fin dalla sua nascita ha fatto dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile i suoi cavalli di battaglia, si è riunita questa mattina al Centro Don Guanella di Ispra per osservare più da vicino come le amministrazioni locali stanno attuando i suoi programmi e obiettivi.
L’incontro cade in un momento particolarmente importante per lo sviluppo locale a la salvaguardia dell’ambiente. Proprio in questi giorni infatti in Provincia è in corso il confronto sul piano territoriale di coordinamento e i singoli Comuni si stanno laciando alle spalle i vecchi piani regolatori per predisporre i piani di governo del territorio introdotti dalla nuova legge sul "governo del territorio" (l. n.12 del 2005) .
«Si tratta di un provvedimento che focalizza l’attenzione sugli enti locali e rivoluziona il modo di definire l’utilizzo delle aree urbane – ha spiegato Giangiacomo Bravo, architetto dell’assessorato regionale al territorio –. È il risultato di un lungo percorso legislativo basato inizialmente su criteri quantitativi per la programmazione del territorio e che è poi evoluto verso l’adozione di parametri qualitativi basati sui principi fondamentali in materia di pianificazione ambientale».
Questa legge secondo Gianluigi Farioli, assessore provinciale ai rapporti istituzionali «è lo stumento adottato dalla Regione Lombardia per indirizzare le risorse economiche in modo efficiente, in un’ottica di sistema, puntando su investimenti importanti e soprattutto condivisi. I comuni di Agenda 21 hanno dimostrato in passato di avere nel dna la capacità di valorizzarsi collaborando e per questo
Al pubblico, tra cui erano presenti molti amministratori pubblici locali, sono stati presentati alcuni casi di governo del territorio messi in atto dai comuni di A21. Esempi pratici, seppur differenti, come quello di Ranco che ha optato per la valorizzazione storica e artistica del suo patrimonio naturale o come Sesto Calende che ha puntato tutto sul recupero paesaggistico di particolari aree extraurbane.
«I casi presentati sono lo strumento per dimostrare come le politiche ambientali vengano attuate a livello locale – ha commentato Fulvio Fagiani, sindaco di Malgesso – . Oltre ai gruppi di lavoro che si occupano di monitorare la qualità dell’aria e dell’acqua del nostro territorio stiamo per dare il via a molte nuove iniziative. Agenda 21 si sta sviluppando bene e vuole essere un punto di riferimento sovracomunale che favorisca il coordinamento e la collaborazione.»
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