Continua la polemica sugli oneri di urbanizzazione
I DS contro la delibera dello scorso consiglio comunale
Si è concluso ieri a palazzo Viani Visconti il consiglio comunale di Somma Lombardo, con ben 12 punti all’ordine del giorno, ma la questione “tariffe oneri di urbanizzazione primaria e secondaria” sembra ancora aperta, almeno da parte dei DS che si sono dichiarati contrari alla delibera dello scorso 16 febbraio. Precisa Ermanno Bresciani, capogruppo dei DS: «Ritengo utile ritornare sull’argomento in quanto considero sbagliate e gravi alcune decisioni contenute all’interno della delibera approvata dalla maggioranza di centro destra del Consiglio comunale». Bresciani ribadisce l’errore fatto dalla giunta Colombo con la decisione di aumentare nel centro storico le tariffe degli oneri di urbanizzazione primaria (per acqua, fogne) e secondaria (per arredo urbano). «E’ una decisione sbagliata – spiega il capogruppo dei DS – Di fatto viene meno uno dei segnali dell’amministrazione nei confronti dei cittadini e degli operatori, teso a stimolare gli interventi soprattutto di recupero dei fabbricati situati in questa parte della città».
I Ds ribadiscono anche il biasimo, già mostrato da Bresciani nel consiglio del 16 febbraio, per la decisione della maggioranza di effettuare arrotondamenti al mezzo euro o all’euro sulla tariffe. «E’ un malcostume molto in voga nel nostro paese, certamente da evitare». Soprattutto da parte di un ente pubblico che così facendo dà un cattivo segnale.
La critica dei DS continua anche sulla decisione della maggioranza di incrementare di un ulteriore 30% le tariffe relative agli oneri di urbanizzazione per gli interventi che si realizzano con piano esecutivo. L’incremento è stato giustificato dalla maggioranza con l’ingente spesa per l’adeguamento della rete idrica e fognaria e la viabilità. «E’ vero che tali interventi comportano per la collettività maggiori costi, ma proprio perché è vero non si giustifica la decisione assunta dalla maggioranza di applicare la maggiorazione del 30% degli oneri solo ad alcune zone della città, escludendo le zone urbanistiche di completamento e le zone di nuova urbanizzazione». L’attuale amministrazione, infatti, ha previsto un incremento degli oneri solo per il centro storico (zone A1 e A2) e quelle alberghiere (zona X e Y), comprendenti anche Case Nuove. Sono del tutto escluse dall’aggiornamento le zone B (già residenziali) e C (aree libere in periferia). Bresciani sottolinea quindi l’irragionevolezza di non imporre oneri soprattutto alle zone B e C. La critica dei Ds, però, presenta una soluzione alternativa a questo problema “Noi proponiamo concretamente di ridurre al 20% l’ulteriore incremento, ma di estenderlo ai piani esecutivi di tutte le zone urbanistiche della città”.
Il capogruppo dei Ds prosegue: «Durante la discussione il sindaco e l’assessore Carioni non hanno spiegato la logica che sta dietro questa decisione. Visto che non l’hanno fatto in consiglio lo facciano ora e spieghino alla cittadinanza e agli operatori le motivazioni di questa discriminazione». Dure le parole di Bresciani che conclude: «Se non sono in grado di farlo, tornino in consiglio e modifichino la norma».
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