Lavoratori Sea ancora sul piede di guerra

Assemblea questa mattina dalle 8 alle 10. Disagi minimi per i passeggeri. L'azienda: protesta illegittima

Si è conclusa alle 10 di questa mattina la manifestazione dei lavoratori Sea a Malpensa. Stando alle dichiarazioni ufficiali della società che gestisce lo scalo varesino, i disagi sono stati minimi per i passeggeri: nessun volo cancellato, solo ritardi per alcuni voli, ma contenuti.
La manifestazione di questa mattina segue quella di ieri sera, lunedì 20 febbraio, quando duecento lavoratori circa hanno incrociato le braccia.

«Le agitazioni sindacali di ieri e di questa mattina sono illegali, ledono i diritti dei passeggeri e non hanno alcuna giustificazione – si legge in una nota di Sea -. I lavoratori che passeranno ad Ata, grazie all’accordo fra le due società come previsto dal contratto nazionale del lavoro, condiviso dagli stessi sindacati, avranno stessa retribuzione, stessa mansione e stesso luogo di lavoroSea ribadisce la sua disponibilità a incontrare nuovamente i sindacati, ma non verrà messo in discussione l’accordo raggiunto con ATA perché tutela i lavoratori. Questo accordo è fondamentale per gli stessi lavoratori anche in vista della prossima liberalizzazione del mercato dell’handling che potrà ridurre quote di mercato di Sea Handling. Sea si scusa con i passeggeri, ribadisce il suo impegno a contenere i disagi, come è accaduto sia ieri che oggi, ma nonostante la disponibilità mostrata nei confronti dei sindacati non si possono al momento escludere nuove agitazioni».

La protesta dei lavoratori, che questa mattina erano circa 300, è legata al passaggio di 50 dipendenti di Sea Handling ad Ata dopo la decisione della British  Airways di non affidare più i servizi di terra a Sea e preferendo invece Ata. Le regole del contratto nazionale, firmato da tutti i sindacati, prevedono che in casi simili a questo i lavoratori passino da un’azienda ad un’altra. «Il problema – spiegano Albrizio (Uilt), Colombo (Filt Cgil), Landini (Fit Cisl) e Morchio (Sult) – è che nella clausola sociale è specificato che i passaggi da un’azienda all’altra avvengano in caso di esuberi, che in Sea non ci sono, tant’è che nell’Handling ci sono stati 1075 esuberi non rimpiazzati e in tutto 1400 posti di lavoro persi. Facendo come hanno intenzione di fare, aumentano solo il numero di interinali e lavoratori precari, sia in Sea che in Ata. A Malpensa c’è un problema di tenuta sociale, l’aumento della precarizzazione è a livelli altissimi, gli interinali sono in ntutti i reparti». Domani, 22 febbraio, la protesta verrà replicata a Linate: «Non ci fermiamo – concludono i sindacati – fino a che la situazione verrà chiarita. Chiediamo che intervenga la politica e Enac, ente che dovrebbe governare e dare regole ma che non ha i mezzi per farlo, salvo decidere come vuole e solo in alcuni casi. Abbiamo chiesto un incontro, ma nessuno ci ha dato risposta. Il cuore di Malpensa sta diventando sempre più interinale, noi non ci stiamo».   

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Febbraio 2006
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