Minacce via sms, incastrato dalla questura
Un ex dipendente della cooperativa “Il giardino del sole” minacciava di morte la presidente tramite un telefonino “inesistente” per estorcerle denaro
Mandava minacce e intimidazioni tramite sms sul posto di lavoro, ma dopo diverse intercettazioni è stato identificato e denunciato a piede libero. Si tratta di un 60enne che vive in un paese vicino a Venegono Superiore, dove ha sede la cooperativa sociale Il giardino del sole, cooperativa che si occupa di reinserimento lavorativo di persone disagiate e che nell’estate scorsa era balzata agli onori della cronaca per aver subito diversi atti vandalici tra cui il danneggiamento di un paio di camion e la rottura di alcuni infissi da parte di ignoti.
Ma non solo: durante le indagini condotte dalla Questura di Varese, è stato scoperto che la presidente della cooperativa Maria Teresa Sansone, riceveva spesso minacce di morte e intimidazioni sul proprio telefonino cellulare. Ma non tramite telefonate, bensì tramite messaggi di testo da parte di un numero di telefono a lei ignoto. Con questi messaggi la donna veniva intimata a consegnare denaro o a licenziare determinate persone che lavoravano nella cooperativa.
Gli uomini della Questura sono poi risaliti al proprietario del numero di telefono, ma qui c’è stata un’altra sorpresa: l’intestatario del numero risultava essere inesistente. In poche parole, il responsabile è stato abbastanza furbo da rendersi irreperibile.
Questo ha richiesto un’ulteriore approfondimento delle indagini autorizzato dal pubblico ministero Petrucci: appena il responsabile ha effettuato una ricarica del cellulare nei giorni scorsi, è stato subito braccato.
Il 60enne è poi risultato essere un ex dipendente della cooperativa, licenziato nei mesi scorsi per scarso rendimento e per diversi problemi comportamentali. L’uomo, di cui non sono state rese note le generalità, aveva persino inserito il proprio nome nell’elenco delle persone da licenziare. Il responsabile è stato quindi denunciato a piede libero per tentata estorsione, dopo che in seguito a una perquisizione nella sua casa sono persino stati trovati dei bigliettini con il testo dei messaggi intimidatori. Gli uomini della questura stanno ora indagando per capire se siano riconducibili all’uomo anche i danneggiamenti provocati alla cooperativa l’estate scorsa.
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