“Per vincere dobbiamo andare al di là delle sigle politiche”
Il consigliere regionale della Margherita Giuseppe Adamoli chiarisce la sua posizione sulla corsa per Palazzo Estense
Tirato in ballo da dichiarazioni stampa sulle elezioni amministrative di Varese desidero precisare con chiarezza il mio pensiero. Che in sostanza è questo: prima la strategia poi i nomi, semmai le due cose vanno insieme, mai il contrario.
La fretta è cattiva consigliera. Mi spiego meglio. Sono convinto che il Centrosinistra può davvero vincere le elezioni. L’impegno resta durissimo per il divario elettorale fra le due coalizioni, ma vincere si può e si deve. È una convinzione basata sulla stanchezza dei cittadini nei confronti di quattordici anni di Sindaci della Lega di cui gli ultimi quattro, del tutto fallimentari, con il sostegno della Casa delle Libertà. Purtroppo è una convinzione che non tutti hanno.
L’opposizione di centrosinistra in Consiglio comunale, coordinata da Alessandro Alfieri, ha lavorato bene, ha messo in luce persone capaci e sta preparando un programma fortemente innovativo. E allora quale strategia? Ci vuole un candidato Sindaco, condiviso da tutta l’Unione, che abbia la capacità e la facoltà piena di muoversi liberamente per organizzare e raccogliere il consenso e il contributo di persone non schierate politicamente. C’è una città “nascosta”, ma rilevantissima, delle professioni, del lavoro, della cultura, dello sport che deve essere spronata ad un impegno civico diretto. Sono donne e uomini, spesso di successo, rimasti scettici e distaccati dalla vita amministrativa. Sono rimasto impressionato qualche mese fa quando un invito autorevole in questa direzione di Luigi Zanzi è caduto nel vuoto.
Ebbene mi sono persuaso che il candidato sindaco del Centrosinistra, con un progetto di città di respiro europeo, ce la può fare. Questa è la strategia per vincere, non solo per partecipare, lo dobbiamo alla città.
I candidati idonei non mancano tra chi si è occupato più direttamente dell’amministrazione comunale. Non tocca a me fare i nomi, sarebbe fuori luogo, le segreterie cittadine sanno fare il loro mestiere. Ripeto che non ci deve interessare troppo l’appartenenza politica, ma solo la volontà e la credibilità per mettere in campo questa filosofia. Se no è sconfitta certa considerando che il cemento del potere e l’asse Berlusconi-Bossi riusciranno a riaggiustare temporaneamente i cocci sull’altro fronte.
Non perdiamo questa occasione per la paura di osare. Se c’è il coraggio di andare al di là delle sigle politiche, che restano fondamentali, la città risponderà positivamente.
Giuseppe Adamoli
Consigliere Regionale
Consiglio nazionale Margherita
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