Primi spiragli positivi nella congiunturale degli Artigiani
Secondo l'elaborazione dei dati Unioncamere a cura dell'Associazione Artigiani
I dati congiunturali relativi al quarto trimestre 2005, provenienti da Unioncamere Lombardia ed elaborati dall’Associazione Artigiani, evidenziano alcuni segnali di ripresa, per le micro e le piccole imprese, anche se pochi sono i miglioramenti nell’occupazione.
Il quarto trimestre 2005 è positivo sia rispetto al trimestre precedente (+ 1,47%) sia rispetto al quarto del 2004 (+0,36%). Dall’analisi emerge che le imprese più grandi (10-49 addetti) hanno evidenziato trend produttivi più positivi rispetto all’anno precedente (+0,54%). Mentre microimprese (3-5 addetti) hanno raggiunto i risultati migliori nel confronto tra il terzo e il quarto trimestre del 2005 (+ 4,11%). Un “risveglio economico” che, però, non si rileva in tutti i comparti e che sembra legato principalmente al mercato interno. Il fatturato registra un incremento consistente rispetto al 2005; gli ordinativi totali sono in crescita (+ 3,88%) e buone notizie vengono sia dal mercato interno (+2,86%) che dall’estero (+ 2,46%). In aumento i prezzi medi delle materie prime (+2,58%) e, in maniera più contenuta, quelli dei prodotti finiti (+ 0,30%). In questo trimestre sono le imprese da 10 a 49 addetti ad accusare una lieve flessione occupazionale (- 0,73%). La situazione produttiva è buona nelle imprese che producono beni intermedi (+ 2,35% sul terzo trimestre 2005 e + 1,76% sul quarto del 2004); in fase positiva anche i produttori di beni finali (+ 2,74% sul trimestre precedente).
Dall’analisi dei vari comparti emerge una crescita produttiva; negativi solo due comparti: l’abbigliamento e la plastica. Segno positivo, invece, per i settori della grafica (+ 3,65%), delle pelli (+ 5,89%) e della siderurgia (+ 2,61%), della carta editoria (+7,53%), del legno (+4,91%) e la chimica-varie (+3,51%).
Il fatturato è aumentato del 3,64% rispetto al trimestre precedente. I settori che mostrano i maggiori incrementi di fatturato rispetto al quarto trimestre 2004 sono quelli delle pelli (+ 5,30%), della carta (+ 4,97 %), del legno (+ 4,90%) e dei minerali non metalliferi (+ 3,65%). In calo sono invece l’abbigliamento (- 9,80%) e gli alimentari (-4,84%).
Il dato percentuale degli ordinativi acquisiti nel trimestre (+ 3,88% ) è nettamente migliore rispetto alla precedente rilevazione ed è il risultato di una crescita contemporanea degli ordini esteri (+ 2,46%) e degli ordini interni (+ 2,86%9).
A livello settoriale sono in crescita gli ordini nelle pelli (+13,63%), negli alimentari (+ 16,01%), nel legno (+ 10,17%), nella carta (+ 9,43%), ma anche nell’abbigliamento (+ 5,25%) e nella meccanica (+3,20%).
Sul piano occupazionale sembrano invece in maggior difficoltà le aziende di più grandi (10-49 addetti). L’utilizzo delle procedure Elba (l’ente che fornisce una sorta di cassa integrazione delle imprese artigiane) appare lievemente in calo nel quarto trimestre 2005. Dalle procedure compiute nel corso del periodo ottobre – dicembre il settore economico maggiormente in difficoltà risulta ancora quello del tessile/abbigliamento artigiano, anche se i tale settore il numero di pratiche Elba è diminuito rispetto ai periodi precedenti. Occorre comunque tener presente che da giugno 2005 queste imprese hanno avuto la possibilità di attivare le procedure di CIGS. I dati mostrano in questo caso: 1 procedura in giugno, 14 da luglio a settembre e 4 da ottobre a dicembre.
I prezzi medi delle materie prime sono aumentati del 2,58% sul trimestre precedente (valore inferiore rispetto al III trimestre), mentre risultano stabili quelli dei prodotti finiti (+ 0,30%).
Risultano in aumento nel IV trimestre le materie prime di tutti i settori e in particolare della chimica/varie (+8,37%) e delle pelli (+3,63%). Per quanto riguarda i prodotti finiti si registrano lievi incrementi solo nelle pelli (+ 1,10%%).
«Per quanto riguarda le prospettive per il prossimo trimestre – afferma Giorgio Merletti, Presidente dell’Associazione Artigiani della Provincia di Varese – le imprese artigiane varesine si mostrano moderatamente ottimiste sul futuro economico, in quanto molte proiezioni sono abbastanza interlocutorie. Secondo le previsioni la produzione dovrebbe crescere, così come la domanda interna, mentre dovrebbe arretrare la domanda estera. Si prevede in ripresa anche l’occupazione e la percentuale di coloro che auspicano decrementi produttivi e stabilità. Da sottolineare che nell’artigianato manifatturiero il 34% delle aziende ha realizzato investimenti nel corso del 2005 (16,5% del fatturato investito) e che il 25,3% prevede di realizzare investimenti nel 2006. Insomma, i piccoli imprenditori dimostrano fiducia nel futuro ma senza dimenticare praticità e concretezza. Il segno positivo che contraddistingue il fatturato (interessanti i dati relativi alle quote export), gli investimenti e gli ordinativi sembrano offrire una boccata d’ossigeno dopo quattro anni di stasi».
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