Spagliamento Arno, 1 milione e 210 mila euro dalla Regione

Il vice presidente del Parco del Ticino, Maggioni: “Una soluzione attesa da tempo dai cittadini e un riconoscimento alla competenza dei nostri tecnici"

Sarà il Parco del Ticino ad avere la responsabilità  di progettare e di fare eseguire i lavori necessari per rimuovere il materiale depositato nelle due vasche di sedimentazione realizzate per risanare le aree interessate dallo spagliamento del Torrente Arno. Lo stabilisce la convezione tra il Parco del Ticino e la Regione Lombardia e che prevede anche interventi di manutenzione ordinaria per il taglio di erba ed arbusti lungo le sponde delle vasche ed il canale di deflusso.

In particolare, la Regione Lombardia ha destinato al Parco il contributo di 1.210.000 Euro che sarà ripartito tra spese di manutenzione ordinaria (50.000 Euro), di progettazione (160.000 Euro), e di realizzazione dei lavori (1.000.000 Euro) che verranno affidati all’impresa che si aggiudicherà la gara d’appalto che sarà indetta dal Parco. Le opere interesseranno i comuni di Lonate Pozzolo e Nosate.

 

«Con questa convenzione – dice il vice presidente del Parco del Ticino, Maurizio Maggioni – si affronta finalmente in maniera sinergica un decisivo passo avanti nella soluzione di un problema ambientale su cui il Parco sta lavorando da anni. Con questi interventi finalmente cesseranno gli sversamenti nel canale Marinone. Il dialogo e la collaborazione tra le istituzioni ed i comitati locali costituiscono ancora una volta la chiave vincente per garantire ai cittadini la massima attenzione alle criticità che si verificano sul territorio. L’affidamento della responsabilità dei lavori al Parco del Ticino – ha concluso – è un’importante attestazione di stima e di fiducia che premia il nostro modo di lavorare, sempre orientato al pieno rispetto della mission che ci siamo dati: Sviluppo sostenibile, tutela della biodiversità e dell’ambiente, qualità della vita»

 

L’atto convenzionale approvato recentemente prevede che il Parco predisponga il progetto esecutivo degli interventi entro 60 giorni dalla comunicazione da parte dell’Arpa di Varese dei dati analitici relativi al materiale da rimuovere. Il Parco del Ticino si è già attivato per sollecitare l’invio del documento in modo da poter accelerare la soluzione dell’annoso problema.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Febbraio 2006
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