Varese subito a casa con le orecchie basse
Mps–Whirlpool 90-68. Biancorossi umiliati in una partita indecorosa. Si salvano Howell e Hafnar
Torna a casa umiliata
COLPO D’OCCHIO – Il grande PalaFiera di Forlì accoglie Varese e Siena con un bel colpo d’occhio sulle tribune, nonostante si sia alla prima gara dei quarti di finale. Sulle gradinate i tifosi ci sono e fanno tutto il possibile per scaldare l’ambiente. Bandiere a scacchi biancorossi, magliette e due aste colorano lo spicchio varesino mentre, pochi metri più in basso, prende posto tutto il gotha del basket italiano: dirigenti, procuratori, atleti convenuti in questa che prima di tutto è una festa per questo sport.
PALLA A DUE – Squadre al completo per i due allenatori che ad Atene disputarono la finale olimpica. Quintetto classico per Magnano, Stonerook ed Eze sotto canestro la scelta di Charlie Recalcati.
LA PARTITA – Rolando Howell è il primo a farsi notare con due bei canestri, seguito dalla tripla dell’ex Hafnar per il 9-4. I toscani rientrano subito con i tiri liberi e provano il pressing con conseguente zona a difesa schierata. Dopo un paio di azioni difficoltose è Collins a segnare da fuori ma Albano perde Eze che non sbaglia da vicino. Magnano chiama subito timeout. Farabello è il primo ad alzarsi dalla panchina per rilevare Garnett, che fatica su Kaukenas.
Una bomba di Stonerook e un incidente di gioco occorso ad Hafnar (caviglia) non aprono nel modo migliore il secondo periodo. Siena va a +8 perché anche Farabello fatica quando si tratta di ragionare. Il parziale (Datome da 3 due volte) è tremendo e Magnano rimette in gioco Howell e Farabello. Il coach dimentica di avere timeout a disposizione e a nulla vale la bomba di Garnett dopo
Tanto per non smentirsi i biancorossi si presentano in campo dopo la pausa con un’infrazione di
IL FINALE – Uno degli ultimi periodi più inutili della storia della coppa Italia si apre con un urlo di dolore – “Vergogna, vergogna” – dei fedelissimi biancorossi ai quali i tifosi toscani rispondono con un “Siete ridicoli” sul quale purtroppo c’è poco da eccepire. In campo vanno in scena dieci minuti in cui i biancoverdi non regalano nulla (sempre bravo Datome) mentre
IL PROTAGONISTA – Non ha la classe di Belinelli né le armi tattiche di Bargnani, ma Gigi Datome, sardo di Olbia è forse la più bella sorpresa della stagione. A soli 17 anni ha già fatto parlare di sé in Eurolega; contro Varese per lui una prestazione da 11 punti (3/4 da 3) in 19′ con tanto coraggio gettato in campo.
IL DUELLO – In panchina tornavano ad incrociarsi l’oro olimpico Magnano e l’argento Recalcati. A differenza dei Giochi dove l’argentino vinse senza grossi problemi, questa volta l’ex coach di Varese domina l’incontro scegliendo i ritmi della gara, azzeccando cambi e difese. Il contrario di un Magnano che dal
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