Viaggio della Fiaccola: dove sono i campioni delle precedenti Olimpiadi invernali?

L'accusa di Piera Macchi, ex slalomista della Nazionale italiana

Sono rimasta stupita ed attonita di fronte ai nomi delle persone scelte, seppur attraverso due canali diversi per portare la fiaccola olimpica in giro per l’Italia fino a Torino.

Mi chiedo: ma dove sono gli uomini e  le donne che veramente hanno contribuito con le loro prestazioni  sciistiche, a riempire l’albo d’oro olimpico degli sport invernali e soprattutto dello sci alpino?
Quale migliore occasione delle Olimpiadi invernali in Italia, per ricordare e per far conoscere ai giovani la storia dello sci, e, nello stesso tempo, per riconoscere agli ex atleti, ma pur sempre medagliati, circa 80 in tutta la storia delle Olimpiadi invernali,il loro passato glorioso,che ha contribuito a tenere alto il nome dell’Italia?

Per citarne alcuni:  Claudia Giordani, medaglia d’argento a Innsbruck, Herbert Plank, unico discesista ad ottenere una medaglia alle Olimpiadi  dopo Zeno Colò, eccetera.
Perché dimenticati e nemmeno interpellati?
Perché si è preferito ingaggiare atleti ed ex atleti di altri sport non invernali e persino attori, cantanti, stilisti, architetti e quant’altro il mondo dello spettacolo possa offrire?
Noi che abbiamo vissuto profondamente questa esperienza e contribuito a scrivere gli albi d’oro e a riempire le classifiche mondiali dello sci italiano negli anni che furono, cosa raccontiamo ai nostri figli, nipoti, o alunni?

Dobbiamo stare zitti e far finta di niente, dimenticare il passato di fronte al declassamento dello sci italiano, o rivendicare il passato glorioso della storia degli sport invernali in Italia?
Ai giovani che dire? Non fate attività agonistica , non dedicate tutta la vostra giovane vita allo lo sport, non ne vale la pena, sareste e sarete comunque sfruttati fino all’osso, per poi essere messi nel dimenticatoio.

p.s. La fiaccola olimpica è passata in Svizzera a Lugano: c’erano tutti i migliori nomi dello sci svizzero, ticinese e non, ex e non!
Loro sì che la storia la ricordano.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Febbraio 2006
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