A lezione sul lago dal “maestro Rodari”
Lo scrittore insegnò alcuni anni nella scuola elementare del paese. In una ricerca i ricordi e le testimonianze dei suoi ex alunni
“Tre volte in vita mia sono stato burattinaio: da bambino, agendo in un sottoscala che aveva una finestrella fatta apposta per assumere il ruolo di boccascena; da maestro di scuola, per i miei scolari di un paesetto in riva al lago Maggiore (uno di loro, ricordo, quando andava a confessarsi raccontava nel quaderno del “diario libero” l’intera confessione, domande e risposte); da uomo fatto, per qualche settimana, con un pubblico di contadini che mi regalavano uova e salsicce. Burattinaio, il più bel mestiere del mondo.”
È Gianni Rodari il protagonista assoluto dell’open day organizzato dalla biblioteca di Ranco e non è un caso. C’è una pagina nella vita del grande scrittore, agli inizi degli anni Quaranta, che lo lega al piccolo paesino del Verbano e che compare più volte con luoghi, volti e ricordi nelle sue storie. Fu proprio in una Ranco che contava meno di seicento abitanti e che era ancora una frazione di Angera, che Gianni Rodari fu inviato come maestro per insegnare agli alunni delle scuole elementari.
Quei bambini, che oggi hanno più di settant’anni, conservano ancora lo splendido ricordo di un “maestrino di Gavirate” che arrivava fino ad Uponne (frazione di Ranco) con il vecchio tram della linea Varese-Angera e da lì in bicicletta o a piedi tra campi, boschi e vigneti per raggiungere le scuole elementari nel cuore del paese. Le foto, gli aneddoti e le testimonianze di quegli anni sono state copiosamente raccolte in una ricchissima ricerca e pubblicate sul sito del Comune. Non mancano inoltre le citazioni tratte dalle filastrocche e dalle storie di Rodari dove si riconoscono i luoghi e i volti di Ranco e dei suoi abitanti.
In programma, domenica 26 marzo:
Ore 14.15 giardini sul lago: inaugurazione della targa di dedica dei giardini comunali a Gianni Rodari.
Ore 14.30 Biblioteca: lettura creativa di una fiaba ambientata a Ranco.
Ore 15: Incontro con i ranchesi che l’hanno conosciuto davvero(Brunin e Franco della Merica) con ricostruzione della Ranco anni ’40.
A seguire rappresentazione creativa dei bimbi delle elementari di alcune fiabe di Rodari
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