Approvato il nuovo regolamento per l’assegnazione delle case popolari

I richiedenti devono avere la residenza o svolgere attività lavorativa in Regione Lombardia da almeno 5 anni

Via libera del Consiglio Regionale alle modifiche al regolamento  sui criteri per l’assegnazione e la gestione degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica nella Regione Lombardia proposte dall’Assessore Gianpiero Borghini (relatore Alberto Bonetti Baroggi – FI). Le modifiche sono state approvate a maggioranza, con il voto contrario dell’opposizione, che prima del dibattito aveva presentato anche una pregiudiziale di legittimità costituzionale sul criterio di residenzialità, poi respinta dall’Aula. La bocciatura è stata motivata anche sulla base di un parere dell’ufficio legale del Consiglio regionale che ha riscontrato come anche in altre Regioni e Province quali l’Umbria, la Liguria, la Valle d’Aosta, la Provincia di Bolzano e la Provincia di Trento sia già applicato questo principio. Attualmente non risulta pendente presso la Corte Costituzionale alcun giudizio riguardante queste leggi regionali e provinciali e pertanto non si possono trarre indicazioni preclusive all’introduzione del criterio della residenzialità nella normativa regionale in tema alloggi ERP.
Il regolamento attua quanto stabilito dalla Legge regionale 7/2005 (secondo la quale i richiedenti devono avere la residenza o svolgere attività lavorativa in Regione Lombardia da almeno 5 anni per il periodo immediatamente precedente alla data di presentazione della domanda) specificando il valore da attribuire al periodo di residenza in Lombardia e individuando due fasce: una maggiore di 5 e inferiore o uguale a 10 anni e un’altra maggiore di 10.  Pertanto la residenza sul territorio regionale concorrerà insieme alle condizioni economiche, familiari e abitative del richiedente, a determinare il punteggio ai fini della formazione della graduatoria.
Le modifiche consentiranno inoltre di realizzare procedure più snelle e veloci nell’assegnazione di alloggi e l’assunzione di responsabilità da parte degli enti gestori e degli inquilini. Limiteranno l’occupazione abusiva degli alloggi e abbrevieranno i tempi di assegnazione.Il tutto in uno spirito di sussidiarietà e responsabilità.
Per il canone moderato i Comuni potranno stipulare una Convenzione coi soggetti attuatori degli interventi (Aler, enti pubblici, imprese, cooperative) i quali potranno svolgere direttamente le procedure finalizzate all’assegnazione (il bando, la raccolta delle domande, la graduatoria) nel rispetto dei requisiti fissati nel regolamento regionale e sotto il diretto controllo del Comune, che resta comunque responsabile di tali funzioni.
Al fine di abbreviare i termini di assegnazione, scoraggiando le occupazioni abusive, l’ente gestore potrà proporre all’avente diritto un alloggio che necessita di interventi minimi di manutenzione. In questo caso se l’assegnatario accetta la proposta entrerà in possesso immediatamente dell’alloggio dopo essersi impegnato ad anticipare le spese necessarie. Le spese sostenute gli verranno rimborsate a scomputo dei canoni di locazione dovuti.
Le norme favoriranno anche l’accesso alla domanda di alloggi e posti alloggio di locazione temporanea per studenti, lavoratori a termine, persone sottoposte a cure mediche e chi li assiste, se risiedono ad oltre trenta chilometri dal luogo di lavoro, studio e cura.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Marzo 2006
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