Con Dynamat verso una ricerca insubrica
Il centro Dynamat ha aperto a Trevano, vi collaborano le migliori eccellenze insubriche nel campo della ricerca sui materiali
Sviluppare la ricerca sui materiali e sulle strutture soggette a carichi dinamico-impulsivi, favorire il trasferimento tecnologico, diffondere un approccio integrato calcolo-sperimentazione volto a migliorare la sicurezza e la qualità dei prodotti. Tutto questo è Dynamat, il nuovo centro nato a Trevano nei labvoratori della Supsi, la scuola universitaria della Svizzera italiana, in collaborazione con il Laboratorio Tecnico Sperimentale del Dipartimento Ambiente Costruzioni e Design e l’Istituto CIMSI del Dipartimento Tecnologie Innovative della Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana, con lo studio associato di ingegneria AREA3 di Azzate (VA), la società di consulenza Dynalab di Ispra e il Polo Scientifico Tecnologico Lombardo di Busto Asizio.
Questo centro nasce da esperienze diverse ma tutte insubriche e quindi a disposizione di quest’area che in molti campi sta cercando una collaborazione transfrontaliera al fine di mettere insieme conoscenze altrimenti disperse su un territorio che ha comuni interessi, comuni caratteristiche e storia. Questo centro servirà a studiare quello che avviene ad un corpo soggetto a carichi dinamici e alle differenze che ci sono rispetto a quando gli stessi corpi sono soggetti a carichi statici. Migliorare la qualità e la sicurezza dei prodotti è il primo grande obiettivo che questo nuovo centro si prefigge. L’eccellenza del Polo scientifico unito all’esperienza del Cimsi e dello studio di ingegneria di Azzate porteranno a realizzare il primo centro transfrontaliero in questo campo.
Da qui è importante l’auspicio della Regio Insubrica guidata dal Presidente della Provincia di Varese Marco Reguzzoni:«L’egida della Regio Insubrica, oltre alla valenza transfrontaliera del progetto in senso stretto, riconosce il potenziale dello stesso a profilarsi come un momento di aggregazione per l’intera regione, in modo tale da permettere alle singole eccellenze di raggiungere, tramite la cooperazione e la loro messa in rete, quelle sinergie e quella massa critica oggi indispensabili al conseguimento di una visibilità e un’operatività che vada oltre i nostri confini cantonali, provinciali e regionali. Apprezzando inoltre la portata innovativa dell’iniziativa anche per il possibile trasferimento tecnologico alle imprese operanti nell’area della Regio Insubrica, vi chiediamo di aggiornare periodicamente il Segretariato in merito ai possibili sviluppi futuri del progetto di ricerca che potrebbero essere coerenti con gli intenti di promozione della cooperazione e integrazione transfrontaliera».
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