Contrordine, il Varesotto “può tremare”

Il docente di sismologia Alessandro Michetti svolgerà una nuova ricerca sulle faglie sotterranee dell'area Garda-Maggiore. Mettendo in dubbio l'inesistenza di rischi...

Me lo ricordo benissimo. Sulla cartina sismica del mio libro di scuola media la Lombardia occidentale era azzurra. Una piccola sicurezza, tra le poche che avevo: di terremoti non ce ne sarebbero stati. Fino a quando noto, pochi giorni fa, che il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca ha finanziato un progetto capitanato dall’Insubria intitolato "Mappa delle strutture tettoniche che possono produrre forti terremoti nell’area tra il Lago Di Garda e il Lago Maggiore".

 

Si tratta solo di uno sette progetti capitanati dall’Ateneo locale che hanno ottenuto quest’anno un cofinanziamento, per il loro rilevante interesse nazionale.

 

Qualcosa non va, forse il responsabile del progetto Alessandro Michetti, docente di geologia della Facoltà di Scienze di Como, non ha letto quella pagina del mio libro. Quindi, per evitare di far spendere inutilmente al ministero 14mila euro, penso di fare buona cosa ad avvertirlo. Me la sono cercata, ho perso anche quest’ultima certezza…


«La valutazione della zona come non sismica è basata su un parametro storico: significa semplicemente che non si sono segnalate attività particolari negli ultimi anni», spiega prontamente Michetti. Ma quanti anni? «Non più di 700, ed è poco, perché i tempi geologici di ritorno sono molto lunghi. Inoltre i dati storici sono spesso imprecisi». Scopro così che la valutazione di rischio come inesistente sulla Lombardia occidentale deriva da ricerche piuttosto vecchie, risalenti a venti anni fa. Quindi si tratta di un giudizio buono, ma non sufficiente.

 

Ciò non significa certo che in questo momento rischiamo un terremoto, semplicemente è opportuno svolgere studi più approfonditi, per capire cosa succede, e cosa succederà, sotto i nostri piedi.

 

Ma se il metodo "storico" non ci può essere d’aiuto, allora come si spera di capire qualcosa in più? Semplice, osservando il "panorama". «Dobbiamo attuare un’analisi di tipo geologico, verificando se certe evidenze di variazioni del paesaggio presenti in altre zone, che hanno subito potenti sismi nelle vicinanze, sono presenti anche qui».

 

Quindi la ricerca funzionerà, più o meno, in questo modo: ci sono aree vicine alla zona compresa tra il lago di Garda e il lago Maggiore per le quali si sono conosciuti sismi anche molto potenti. Ad esempio si ha notizia di un terremoto molto intenso nel 1222 nell’area di Brescia, e qualcosa di simile (per forma più che per intensità) è accaduto anche a Salò nel 2004 (in foto le rilevazioni di Michetti sul luogo). Ora è necessario analizzare il nostro territorio, per capire se si notano variazioni simili del terreno e delle colline, in modo tale da dedurre se le faglie sotterranee sono ancora in movimento. Perchè che ci siano faglie sotto di noi è certo.


Ma cosa si deve osservare per capire se sono "sveglie"? «Le variazioni del paesaggio, le frane, alcune liquefazioni e dati simili. Sono questi i parametri che ci permettono di individuare le faglie capaci». Capaci? «Già, le chiamiamo così per dire che sono in grado di muoversi, di provocare dei sismi».

 

Perchè il mestiere del geologo assomiglia a quello dell’investigatore, o anche del giornalista. Da pochi dati dobbiamo capire come andranno le cose in futuro, interpretandoli nel modo più corretto possibile. Soldi spesi benissimo, quindi, certamente quello che si scoprirà potrà avere un impatto immediato sulla nostra sicurezza. Ma bastano questi fondi? «Sì, almeno nella prima fase degli studi siamo finanziati, oltre che dal Miur, dal Servizio Geologico d’Italia e dall’Eni, che hanno interesse a verificare il rischio sismico di queste aree».

 

Quindi, dopo tutto, c’è da stare molto più tranquilli di prima. Bene, quando potremo aggiornare la cartina del nostro vecchio libro? Presto, fortunatamente: «Da qui ad un anno dovremmo fornire le prime mappature».

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 03 Marzo 2006
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.