Corrado: “Su Accam il parere di Busto non conta niente”

L'ec capogruppo di Rifondazione contesta la decisione della Regione di rinnovare l'autorizzazione all'impianto e rilancia la proposta dell'agenzia ambientale

Riceviamo e pubblichiamo

Da attento ed affezionato lettore di Varesenews quale sono, leggo con piacere (senza alcuna ironia) le parole del presidente di Accam Sergio Parini. "Accam non è votata solo al business": benissimo, ed è giusto che sia così. I nostri passati attacchi erano rivolti, più che alla dirigenza di Accam, a chi pensa che un inceneritore è un business o una risorsa economica, mentre noi pensiamo che debba essere un servizio con lo scopo di smaltire i rifiuti nel modo più efficiente e meno dannoso per l’ambiente.

Ribadiamo qui che l’impianto non va semplicemente spostato, trasferendo la "patata bollente" a qualcun altro, magari a pochi chilometri da qui, bensì chiuso. L’inceneritore Accam deve morire di morte naturale, per mancanza di rifiuti da bruciare: a questo si può arrivare riducendo a monte la quantità di rifiuti prodotti, a partire dagli imballaggi, ma anche "spingendo" la raccolta differenziata ben oltre i limiti correnti.
Ma così Accam fallirà e della gente resterà senza lavoro, si è obiettato. Non vogliamo questo: Accam SpA non cesserà di esistere. Con la sua struttura dovrà diventare un’agenzia ambientale per la gestione dei rifiuti e un polo scientifico di studio delle metodologie di intervento ecocompatibili in questo campo.
Non sarà facile e lo sappiamo: bisogna cambiare mentalità ed approccio. E sappiamo benissimo che i rifiuti non cesseranno certo di esistere, ci piaccia o no: ma così non si può più andare avanti.

Sul rinnovo dell’autorizzazione regionale all’incenerimento, per finire, diciamo che con questo atto si dimostra che il parere del Comune di Busto Arsizio non conta un bel niente. Come può la Regione dare questo rinnovo in assenza di una convenzione? Se fino al 27 febbraio Accam aveva tutto l’interesse a firmare la convenzione approvata nel 2004 all’unanimità (non mi stanco di ripeterlo) dal Consiglio comunale, ora non ne ha più alcuna necessità. Può dunque continuare tranquilla a bruciare rifiuti per altri cinque anni senza alcun accordo con Busto… grazie al Pirellone.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Marzo 2006
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