Forza Italia, ripartire dal basso e senza candidato

Rivalorizzare le circoscrizioni e la partecipazione della gente alla politica. Nessun nome per il futuro sindaco

Giampaolo Ermolli, coordinatore  cittadino di Forza Italia, alla domanda su chi sarà il  prossimo candidato sindaco della Cdl, non risponde, lasciando spazio alla retorica bonaria di partito: «Non è un problema di nomi…Varese deve cambiare mentalità…non deve essere un’imposizione politica ma una scelta sana e condivisa». Nelle parole di Ermolli non manca  una vena critica rispetto alla classe politica in generale. «Varese si è divisa in tante bande tribali e non è stato portato avanti un progetto condiviso. D’ora in poi occorre un cambio di mentalità, perché bisogna lavorare insieme per il bene del territorio. Un progetto condiviso è più credibile e quindi più facile da realizzare. La città di Varese ha dei personaggi di grande prestigio da spendere ma occorre che escano allo scoperto».
Nello stesso giorno, di progetti condivisi e innnovativi riguardanti il territorio insubrico ha parlato uno dei papabili della Cdl, ovvero Giuseppe Vimercati, scegliendo però la platea del Rotary Club Varese, insieme ad altri personaggi varesini di alto livello.
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entre Roberto Formigoni tira bordate all’indirizzo del Carroccio, gli azzurri della Città Giardino si dimostrano cauti nel commentare il futuro dell’alleanza con la Lega. Anzi, Ermolli preferisce guardare al passato e in casa d’altri, ricordando l’accordo voluto a suo tempo dal centrosinistra nella Giunta di Raimondo Fassa e nell’atteggiamento tenuto nel ballottaggio che consacrò per la prima volta sindaco Aldo Fumagalli, che allora correva al secondo turno contro Riccardo Broggini. «Sulle alleanze con la Lega non accettiamo lezioni da nessuno – continua Ermolli –  tantomeno da chi l’ha sostenuta. Però non bisogna dimenticare la carica innovativa introdotta dalla Lega nella politica italiana, anche se oggi bisogna ritornare a scuola per riformare la classe politica varesina. Deve finire lo svillaneggiamento dei partiti e gli apprendisti stregoni cresciuti dopo Tangentopoli devono diventare classe dirigente. Questo percorso Forza Italia l’ha fatto, è cresciuta politicamente, non è più un movimento, ma un vero partito, meno verticistico rispetto al passato e più orizzontale».
Nella sede di Forza Italia in piazza Carducci, oltre al coordinatore e ai rappresentanti delle  6 circoscrizioni, c’è Ilaria Amé coordinatrice di “Motore azzurro”, che conferma il nuovo corso del partito azienda. «Siamo di fronte ad una svolta storica. Le istanze del territorio attraverso il coordinamento regionale arrivano dritte dritte a Roma. Con il gruppo di Varese stiamo lavorando benissimo, grazie anche ai tanti giovani, a Varese sono oltre 150, che partecipano alle attività di partito».

Per Forza Italia a Varese la nuova legge elettorale significherà avere un solo rappresentante del territorio a Roma, il senatore Antonio Tomassini. Nonostante questa prospettiva blindata e tutt’altro che partecipata, il coordinamento cittadino continua a sostenere con forza l’immagine della politica che viene dal basso. Il programma da qui alle elezioni, infatti, prevede sei incontri in altrettante circoscrizioni. «Occorre rivalorizzare queste istituzioni – conclude Ermolli – e riportarle al loro vero ruolo che non è quello di far tappare i buchi delle strade. A proposito, se noi avessimo il 51 per cento le nostre strade sarebbero perfette. Io credo che il primato della politica vera debba riaffermarsi dai ranghi più bassi fino ai piani più alti. Ecco perché la nostra campagna elettorale parte dalle circoscrizioni che sono tutt’altro che parlamentini di serie b. Sono loro il vero supporto al principio di sussidiarietà e noi crediamo che possano avere un ruolo importante a sostegno delle famiglie, dei bisognosi e degli anziani, coordinarsi con la rete di volontariato già presente sul territorio».

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Pubblicato il 02 Marzo 2006
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