Frigoli: “Colombo? Lo perdono, è invidioso”

L'ex sindaco, nonchè spauracchio di tutte le altre forze politiche castellanzesi, ribatte agli attacchi e dichiara di non volersi candidare

Livio Frigoli (foto) non si scompone più di tanto per i pesanti attacchi che Renato Colombo gli rivolge. "Si tratta di argomentazioni che esprimono un’astiosa invidia per i risultati ottenuti da me e dalla squadra che ha governato la città nei nove anni in cui sono stato sindaco" commenta secco. "Ma dopotutto lo perdono. Gli auguro ogni successo, ma ben lontano da Castellanza".
A Colombo Frigoli ricorda che "farebbe bene a studiarsi meglio il centrosinistra e le sue dinamiche. Il centrosinistra è oggi,a Castellanza e un po’ in tutta Italia, diviso in due anime, una tradizionale, partitica e organizzata, e una che punta sulle persone. Purtroppo la maggioranza delle forze è ancora dalla parte dei partiti, che controllano e comandano, e idee come le nostre sono ancora in minoranza. Va detto però che personaggi del calibro di Sarfatti o Prodi stesso simpatizzano con le posizioni che sosteniamo".

Dopo questo breve excursus sui massimi sistemi, Frigoli torna a bomba a battere la lingua dove il dente più duole, ovvero sulla caduta della Giunta Ponti. "Sia chiaro una buona volta per tutti, e scritto a caratteri cubitali, che la Ponti non è andata a casa perchè non voleva fare il burattino, bensì per non aver saputo fare, in senso buono ovviamente, la burattinaia". Una mancanza di leadership, dunque? "Certo, mancava la capacità di decidere, e soprattutto di coordinare. Un sindaco non deve nascondersi o chiudersi a riccio, ma discutere, collaborare, se necessario delegare". La caduta della Ponti è vista da molti come frutto di diktat provenienti da Frigoli stesso, il quale, per dirla alla Scalfaro, non ci sta. "Si parla di ordini che avrei dato: ma quali? Su Castellanza Servizi c’erano patti precisi preesistenti, un gentlemen’s agreement che non è stato rispettato. La Ponti e gli altri, Colombo incluso, dicano dunque su quali atti amministrativi, su quali decisioni io avrei dato ordini da dietro le quinte. Il caso non è certo nato dalla faccenda di Castellanza Servizi: e se poi avessi avuto in mente semplicemente di rioccupare il potere, come dicono i maligni, avremmo già la squadra bell’e pronta. Invece sono due mesi che stringo mani di gente che mi detesta, cercando alleanze; ma putroppo i miei appelli sono caduti nel vuoto, e Insieme per Castellanza continua a mantenere una pesante pregiudiziale personale contro di me".

Frigoli ribadisce di non volersi candidare, tagliando corto di fronte alle voci insistenti che lo danno sicuro concorrente per la poltrona di Palazzo Brambilla. "Si rassegni dunque Colombo, non intendo candidarmi, e non certo per paura, come qualcuno dirà. Due anni fa ho compiuto altre scelte e intendo rispettarle: qui a Castellanza, città cui sono affezionato, il mio compito al momento è impedire che possa prendere il potere chi avvelena il clima facendo dell’ideologia". Peccato che l’impresa di mettere insieme una colaziione si stia dimostrando difficilissima.  "Dovremmo mettere una pietra sopra tutto quanto è avvenuto prima del 2004 e ragionare lucidamente sui bisogni della città. Per me l’ideale resta una lista di cittadini sostenuta anche dai partiti; ma vorremmo che questi facessero dei passi indietro che non sono disposti a fare". Al voto da soli, dunque? Non è escluso, a questo punto: "Sarà più difficile di due anni fa, lo so. Siamo più deboli a causa della Ponti, ci troveremo contro la sua comprensibile ira, la propaganda ideologica di Colombo e le pregiudiziali di Insieme per Castellanza. Sto lavorando per costruire una lista forte con una candidato autorevole – non sarò io, ma sia chiaro a chi mi detesta, io non scompaio".

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Pubblicato il 17 Marzo 2006
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