Gli esclusi di Forza Italia: «Così si rischia di demotivare gli elettori»

Nella Casa delle Libertà soddisfatto Pellicini, che ha ceduto il posto alla “rosa” Marisa Masullo. Binelli: «Potevamo avere un po’ più di coraggio»

Amaro in bocca, delusione, un po’ di rabbia. Il giorno dopo la chiusura delle candidature per le prossime elezioni politiche fioccano le polemiche e i commenti, soprattutto tra gli esclusi, o tra chi parteciperà al voto più da spettatore che da candidato.
Il cahier de doléances non può che iniziare da Forza Italia e dagli esponenti azzurri che proprio da Varese alzarono la voce per dare al territorio maggior rappresentatività. «Mi dica lei con che spirito un elettore varesino si avvicinerà alle urne per votare se trova un Massimo Buscemi, che ha preso alle regionali 11 mila voti, in ventesima posizione, matematicamente certo di non venir eletto, o un Taborelli (candidato comasco ndr) alla sedicesima posizione, vicino al territorio, che non ha speranze di entrare in Parlamento – spiega Rienzo Azzi, assessore ai servizi sociali in Provincia, uno dei portavoce di quella frangia che propose l’elezione dei candidati da parte degli iscritti a Forza Italia – . Se mi viene chiesta un’opinione su questa vicenda dico che, mentre per il Senato la candidatura di Tommassini dà rappresentatività al territorio e mi rende felice, per la Camera non sono assolutamente soddisfatto». Ma ora, che succederà? Si leverà una voce di dissenso alla vigilia delle elezioni in casa Forza Italia? Qualcuno si metterà a “remare contro”, ricordando le parole del Cavaliere? «Adesso si continua a lavorare per vincere – conclude Azzi – ma abbiamo già fissato un momento di incontro il giorno dopo la chiusura dei seggi, l’11 di aprile: da qui verrà riaperta una riflessione, tirando le somme dei risultati ottenuti».
Proprio come promette Luca Marsico, anch’esso tra quanti chiesero maggiore attenzione alla scelta di candidati. Marsico, sindaco di Brusimpiano e assessore al
Patrimonio e Beni Architettonici in Provincia è finito al quarataquattresimo posto tra i papabili al Senato. «Sono onorato di figurare nelle liste al Senato per Forza Italia – afferma Marsico – anche se è chiaro che la mia è una candidatura di “servizio”. Continueremo a lavorare per il partito, ma non appena saranno concluse le elezioni ritorneremo a chiacchierare sulla questione e sui nodi che ancora si devono sciogliere. Terremo comunque i toni pacati, a differenza di ciò che sta accadendo in altre province comprese nel nostro collegio, vedi Como».
Soddisfazione in casa An. Il senatore Piero Pellicini rivendica un ruolo importante per il partito: «Se io e Airaghi passeremo – spiega – Varese sarà l’unica provincia lombarda ad avere due deputati nel centro destra». Ma il suo slittamento dal sesto al settimo posto di lista? «E’ frutto della decisione di Fini di rispettare le quote rosa, benchè la legge non sia mai passata – conclude il senatore – . Ero il sesto della lista ma si è scelto di inserire l’azzurra di atletica
Marisa Masullo: ritengo questa la miglior lista che si potesse compilare, sono al posto che mi compete».
Non sprizza felicità per le candidature il segretario cittadino della Lega Nord, Fabio Binelli, il quale però preferisce mantenere un basso profilo nelle critiche verso le scelte del Carroccio sulle candidature a Camera e Senato. «Io sono abbastanza distaccato perché mi rendo conto che il nuovo sistema elettorale limita la possibilità da parte della base di proporre candidati. Diciamo che la segreteria nazionale avrebbe potuto dimostrare un po’ di coraggio in più proponendo militanti più graditi alla base del partito».

Il punto più spinoso è infatti quello che riguarda Max Ferrari, direttore di Telepadania con alcune pendenze giudiziarie in corso per reati d’opinione «Il nome di Ferrari è stato fatto proprio dalla nostra sezione, insieme a quelli scontati di Maroni e Giorgetti. Per questo motivo siamo dispiaciuti del fatto che sia stato escluso, perché la sua presenza sarebbe stato indice di una volontà più marcata di cambiamento. Invece si è preferito mettere in lista qualche altro personaggio non molto gradito ai militanti, per i quali ci saranno probabilmente rimostranze».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Marzo 2006
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