I profili dei vincitori

VOLONTARIATO

Per l’esempio offerto a tanti giovani e per il coinvolgimento di molti amici nell’aiuto ai bisognosi, a dimostrazione del fatto che per aiutare il prossimo non basta mettere il cuore, ma è necessario anche sviluppare importanti capacità organizzative, vince il Premio Toyp Varese 2006 per il Volontariato, Annachiara Ciocca, 30 anni, di Gallarate.

In prima fila da dieci anni nell’attività dell’associazione Banco per la Famiglia Madre di Calcutta Onlus fin dalla sua fondazione, avvenuta nel 1996, e da subito componente del direttivo, la sua responsabilità si è inizialmente focalizzata sulla gestione del magazzino dei generi alimentari destinati a persone bisognose, senza dimenticare l’aiuto a famiglie in difficoltà, per permettere loro il recupero di una condizione sociale e umana dignitosa. Attualmente si sta concentrando principalmente sugli aspetti organizzativi dell’associazione, coinvolgendo oltre 250 amici, che impiegano gran parte del loro tempo libero, equivalente a 8 persone full time. “Ho preso coscienza – spiega – che l’importante non è risolvere la povertà in generale, ma incontrare quella specifica persona che ti sta di fronte ed aiutarla in una fase particolare della vita, a partire dal bisogno primario del cibo”.

 

SPORT

 

Per avere collezionato una lunga serie di vittorie, dimostrando una ferrea volontà di fare sempre meglio e contribuendo a far appassionare a  uno sport ancora poco conosciuto, con l’augurio di trasferire alle sue allieve tutta la sua “passion for action”, vince il Premio Toyp Varese 2006 per lo Sport, Chiara Stefanazzi, 27 anni, di Busto Arsizio

Ha conosciuto il twirling all’età di 6 anni e da allora non si è più fermata. Fino ad arrivare ad essere una delle sportive più premiate di sempre della provincia di Varese, dove ha contribuito allo sviluppo di uno sport appassionante, troppo spesso sottovalutato. Forte di 2 titoli mondiali, 4 europei, 14 italiani e una lunga lista di riconoscimenti locali, nazionali e internazionali, spiega: “Il problema più grosso, che ho superato allenandomi tantissimo, è sempre stata la paura di affontare la gara sapendo quanto il pubblico contasse su di me”. Oggi si dedica all’attività di giudice e di insegnante, per crescere nuove leve di campionesse. “Dopo aver raggiunto un grande obiettivo non è facile rimettersi in discussione e ricominciare tutto da capo – dichiara – Ma ora che la mia attività si svolge, potrei dire, dall’altra parte del campo, la mia passione non è cambiata”.

 

RICERCA

 

Per aver messo il proprio ingegno al servizio del progresso della Medicina, con la speranza che approfondisca le sue ricerche nella neuroricostruzione in Brasile, vince il Premio Toyp Varese 2006 per la Ricerca Emilio Bonizzoni, 40 anni, di Busto Arsizio

 

Laureato all’Università di Varese nel 1993 con una tesi sperimentale in Dermatologia, ha inventato l’Elastomesoterapia, metodica intradermoterapica atraumatica presentata al congresso Italiano di Mesoterapia di Roma nel 2002: si tratta un dispositivo che permette di effettuare iniezioni senza ematomi, riducendo il dolore e diminuendo il rischio per l’operatore di punture accidentali. Ha inoltre inventato la crio laser foresi: un nuovo sistema (usato anche dalla squadra di calcio della Roma), che permette di veicolare farmaci attraverso la pelle – senza dolore e indipendentemente dalla circolazione sanguigna – ottenendo risultati più veloci, con minor quantità di farmaco, oppure esiti positivi diversamente non ottenibili. “I problemi che ho dovuto affrontare nella mia carriera – dichiara – sono quelli comuni di tutti i giovani medici, che sicuramente non vengono facilitati nel raggiungimento dei propri sogni e delle proprie aspirazioni e che li spingono ad ingegnarsi”.

 

 CULTURA

 

Per il suo dolce ruolo di “ambasciatore” degli Amaretti di Gallarate in tutto il mondo, incoraggiandolo a tramandare alle nuove generazioni la tradizione di famiglia nell’arte pasticcera, vince il Premio Toyp Varese 2006 per la Cultura Massimo Gnocchi, 35 anni, di Gallarate

Nato e cresciuto in mezzo ai dolci, si ripropone di far conoscere ai palati raffinati di tutto il mondo gli Amaretti di Gallarate fin da quando ne osserva affascinato il nascere della forma a “punzonatura”, figlia delle mani dell’artigiano pasticcere. Nel 1994 la prima scatola di Amaretti di Gallarate approda a Londra. Nel ’96 questo biscotto croccante dall’anima morbida finisce nelle mani di un giornalista del Guardian. Dì li a poco, i “furlandoni” (soprannome degli Amaretti) sbarcano anche a New York, Honk Hong e Washington, con articoli e servizi giornalistici che ne celebrano le virtù non soltanto su stampa e tv locali, ma anche nazionali (Corriere della Sera e Rai) e internazionali (BBC).  “Anche attraverso la Denominazione comunale d’origine, abbiamo messo la cravatta a un dolce particolare, divenuto in tutto il mondo simbolo della nostra città – dichiara – L’obiettivo è di arrivare, metaforicamente parlando, a un frac da gran cerimonia”.

 

BUSINESS

 

Per i traguardi professionali internazionali raggiunti partendo da un piccolo ufficio di provincia, per i posti di lavoro creati per decine di altri giovani e per l’impegno nel mettere la propria imprenditorialità a favore dei meno fortunati, vince il Premio Toyp Varese 2006 per il Business, Max Cagelli, 35 anni, di Busto Arsizio

Inizia la sua attività 11 anni fa, lavorando come grafico pubblicitario, con sua sorella Simona, per piccoli clienti della zona di Busto Arsizio. Nel 2000, apre una realtà più grande di 300 metri quadrati, chiamata Idea Bitmap, che è arrivata a dare lavoro ad altri 30 giovani. Tanto che oggi la sua società è un partner consolidato di marchi e aziende di livello nazionale e internazionale (come Nestlè, Danone, Lindt, Pepsi, Milan, Armani, Granarolo e altri ancora) che vi si affidano per lavori grafici, pubblicitari e d’immagine della loro azienda: “Sicuramente – dice – uno dei miei punti di forza è il costante impegno nel cercare nuove soluzioni da offrire ai miei clienti. Ma per me il successo più importante, di cui ringrazio i ragazzi che lavorano nella mia società, è quello di riuscire, da dieci anni, a supportare con la mia professione le associazioni di volontariato della zona. Soltanto nel 2005 siamo riusciti a raccogliere più di 100mila euro, interamenti devoluti in beneficenza”.

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Pubblicato il 22 Marzo 2006
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