Il bilancio “piange”, educatrici precarie più a rischio che mai

A fine luglio scade il contratto di 17 educatrici precarie degli asili, e i vincoli della Finanziaria ne rendono impossibile la riassunzione

L’affollatissimo incontro tenutosi nella mattinata di lunedì al Museo del Tessile ha visto il commissario prefettizio Paolo Guglielman esporre ai lavoratori del Comune i motivi per cui l’amministrazione è costretta a tagliare i posti dalle 17 educatrici precarie in servizio negli asili comunali. La Finanziaria 2006 fissa infatti tassativi tetti di spesa in materia di istruzione per i Comuni, tetti che, tanto per cambiare, sono inferiori a quelli dell’anno precedente. Non risulta possibile spostare risorse dai capitoli del bilancio, come richiesto dal centrosinistra; al massimo si potrà incentivare l’assunzione delle 17 precarie attualmente impiegate nelle scuole materne e negli asili nido del comune a parte dei privati che subentreranno.

La notizia arrivò a dicembre a mo’ di "regalo di Natale", e l’ingrato compito di comunciarla toccò all’allora direttore generale del Comune. "I nostri sono contratti triennali", racconta una delle 17 educatrici coinvolte dalla vicenda, che desidera mantenere l’anonimato "cui si accedeva per concorso. Ci si attendeva che si tenesse un nuovo concorso a seguito del quale, dati titoli, esperienza e punteggi acquisiti, le educatrici avrebbero mantenuto il posto. Invece la doccia fredda: a fine luglio i contratti scadranno, ed è pressochè sicuro che non saranno rinnovati. Infatti il Comune ha ritenuto proritaria la difesa del posto di altri precari, appartenenti alle categorie protette. "Se anche fossimo assunte da una cooperativa, ci troveremmo a lavorare alla metà dello stipendio corrente (attualmente le educatrici sono pagate circa 1000 euro netti al mese): parliamo di paghe tipo 6,13 euro all’ora, ferie e malattie non pagate… E questo in una situazione in cui, come precarie, non possiamo fare progetti sulla nostra vita: io non ho ancora trent’anni, ho una formazione completa, con tanto di laurea e master, ma non ho certezze. Non ci resta che ringraziare il Comune" conclude sarcastica l’educatrice.

"Sarebbe deleterio per i bambini sostituire il personale ogni tre mesi in base a contrattini temporanei" aggiunge Carmela Sculco, rappresentante SinCobas del settore istruzione, che in qualità di dipendente stabile può permettersi il "lusso" di parlare a nome delle colleghe meno fortunate. "Per tacere del danno di creare disparità di reddito fra il personale: con l’introduzione di altre dipendenti da cooperative private – già ce ne sono, e avrebbero molto da raccontare, non fosse che temono ritorsioni – lavorerebbero fianco a fianco persone che per lo stesso lavoro percepiranno livelli di paga diversissimi". La questione delle educatrici precarie in servizio fino alla fine di luglio nelle scuole materne comunali è comunque sintomo di un problema più vasto. Ne è convinto Fausto Sartorato di SinCobas, nell’annunciare che venerdì si terrà un incontro a Palazzo Gilardoni fra le Rsu dei dipendenti comunali e il commissario prefettizio Paolo Guglielman. Come rimarca Sartorato girando il coltello nella piaga, "qui per dieci anni si è continuato a non assumere in Comune, e ora che il personale non basta non si può più assumere: chiedere al commissario per credere, ma anche al comandante dei Vigili, che in caso di eventi straordinari dovrà chiedere rinforzi a Legnano o Gallarate…".

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Marzo 2006
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